I primi anni '90 del secolo scorso (anche se mi fa un po' effetto scrivere così...) si rivelarono per il nostro eroe più che positivi.
Allorquando al timone della testata vennero messi Mauro Boselli (quale sceneggiatore e supervisore della serie) e Moreno Burattini (quale scrittore e assistente di redazione), lo Spirito con la Scure venne sottoposto a una sorta di benefica revisione generale che in seguito sarà più generalmente ricordata come rinascimento zagoriano, composto da vari elementi: nuovi disegni ed un nuovo stile narrativo che potevano coinvolgere una generazione di lettori più giovani pur continuando ad accontentare il cosiddetto "zoccolo duro" con un ritorno alle atmosfere nolittiane; una maggiore continuity all'interno della saga e l'inserimento di fatti storici come sfondo alle vicende narrate; il recupero di vecchi personaggi e l'inserimento di nuovi.
Insomma, alcune delle "richieste" formulate nelle mie lettere alla redazione stavano trovando concreta risposta (anche se, certamente, non per merito mio!)... Ed anche quella relativa ai festeggiamenti del trentennale del personaggio venne finalmente a concretizzarsi...
Infatti, nella rubrica della posta nel numero di novembre del 1992 Sergio Bonelli informò i lettori che - finalmente, anche se con più di un anno di ritardo - la mostra organizzata per festeggiare il trentennale dello Spirito con la Scure era ormai al via.
Tra il 15 novembre e il 27 dicembre di quell'anno, a Firenze (presso la storica sede della Fortezza del Basso) gli appassionati avrebbero potuto visitare l'esposizione "Zagor - Un'avventura lunga trent'anni", tenuta nell'ambito della terza edizione della "Mostra del Giocattolo d'Epoca e sua Cultura". Coordinata e curata da Moreno Burattini (applausi!), la mostra ospitò ben 142 tavole originali di tutti i disegnatori zagoriani ed una ricostruzione realistica dei principali ambienti della saga.
Nel numero del gennaio 1993, Bonelli parlò del successo di questa manifestazione e presentò il catalogo/libro della mostra (pubblicato dalla Glamour): si trattava della riproposizione aggiornata del precedente lavoro pubblicato a livello amatoriale da Burattini-Manetti-Monti "Speciale Zagor Collezionare", arricchito di numerose illustrazioni, di tutte le cover "a striscia" e "giganti" e con allegato un albetto contenete la brevissima storia nolittiana "Smiling" Joe, uscita nel 1965.
A quell'epoca per me era impensabile recarmi a Firenze per visitare l'esposizione, ma - essendo stata pensata come mostra itinerante - quando nell'ottobre del 1993 venne ospitata a Milano, negli spazi della Rotonda della Besana, non me la lasciai certo sfuggire!!!
Armato della mia prima macchina fotografica reflex Fujica STX1 (che purtroppo aveva già una decina d'anni ed il cui flash cominciava a fare cilecca) mi addentrai nei locali della mostra... che devo riconoscere ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore e nei miei ricordi!
Nonostante gli ambienti fossero decisamente bui (e quindi poco adatti alla fotografia), il fatto che oltre a me ci fossero solo un'altro paio di visitatori mi fece apprezzare maggiormente la mostra: la ricostruzione dei diversi ambienti zagoriani, a cominciare dalla capanna nella palude con Zagor e Cico; la mitica macchina volante del barone La Plume; la riproduzione sonora dei suoni della foresta di Darkwood, con l'incessante rullìo dei tamburi indiani; le tavole originali che potevo ammirare per la prima volta in vita mia... tutti ambienti, oggetti, colori, luci e suoni che richiamavano le atmosfere avventurose e il sense of wonder di cui erano ricolme le storie a fumetti del mio eroe preferito!!!
Il fatto, poi, che fosse presente (un po' defilata) anche la ricostruzione di un "ambiente" dylandoghiano, non stonava assolutamente: il personaggio bonelliano della serie horror più venduta in Italia aveva anche "ascendenze" zagoriane. Infatti, quale personaggio aveva ospitato nella sue serie fantasmi, licantropi, vampiri, mummie, mostri vari prima di Dylan Dog?
Ma il nostro Zagor, naturalmente!!!