Cari amici
zagoriani, ecco a voi
a poco più di una
sola settimana di distanza
la ventiseiesima
puntata della rubrica
“A domanda… Moreno risponde”!
Ringrazio Moreno Burattini
per la sua
grandissima disponibilità
(e questa volta
anche per la celerità nel rispondere),
e andiamo a
incominciare…
1 – Caro Moreno, essendo tu il creatore di un personaggio come
Mortimer, intendo chiederti qualcosa al riguardo di coloro i quali gli sono
stati accanto, essendo suoi complici. Di Sybil sappiamo tutti quale è stata la
sua fine. Jonathan Clark morto. Rabbit idem. Mi voglio quindi soffermare su
Bertand Duvalier, ovvero l’uomo di stato che lo ha aiutato nei Caraibi, e su
Fox de “La vendetta di Mortimer”. Per quanto concerne il primo, mi sembra
chiaro che, pur essendo vivo ed imprigionato, non può aiutare Mortimer
(presunto morto) in quanto si trova in un luogo lontano rispetto a dove
abitualmente il Re del Crimine agisce. Per questo voglio parlarti di Fox, che
non solo è stato imprigionato e non si sa se sia ancora vivo oppure sia morto
in galera. Ciò che sappiamo è che prova una grande rabbia verso Mortimer che lo
ha mandato allo sbaraglio, facendolo arrestare senza pensarci su due volte. Ti
chiedo, anche se dopo tutte le avventure in cui è tornato non è più comparso,
se tu intenda riprendere questo comprimario e se tu voglia mandarlo contro
Mortimer, facendogli scaricare la rabbia che cova dentro di sé. Oppure se tu
voglia renderlo appetibile come nemico di Zagor senza prescindere da un
presunto ritorno di Mortimer. O ancora, se Mortimer stesso, riesumato non si sa
come, voglia di nuovo averlo al proprio fianco, come sottoposto, dopo un lavoro
di convincimento che porterebbe, così, del denaro nelle sue tasche? Certo, far
evadere un pesce piccolo e non molto importante non deve certo essere grande
prerogativa di una mente criminale, ma cosa ne pensi?
Direi che
di Duvalier ci si possa dimenticare (peraltro, mi chiedo se ci sia chi ha colto
il riferimento, quanto a cognome, a Papà Doc e a suo figlio Jean Claude, per
vari decenni dittatori haitiani a capo dei famigerati Tonton Macoutes). Quella
di recuperare Fox potrebbe essere una buona idea.
2 – Ciao Moreno, vorrei parlarti di una questione di fondamentale
importanza che ravviso nelle storie sceneggiate da te. Non intendo fare
proclami contro lo spiegazionismo, su come debba o non debba dire Zagor una
cosa o l’altra, ma sembra che tu intenda utilizzare la tattica del ventriloquio
per far parlare te attraverso di lui, lasciando quindi perdere come lo stesso
Zagor possa parlare nelle varie situazioni che lo coinvolgono. Pensi che sia
una giusta critica oppure solo una mia errata impressione visiva e di pensiero?
In attesa di poterti vedere rispondere in questa rubrica, ti saluto.
Lo scopo
principale della mia attività professionale è riuscire a portare avanti la saga
dello Spirito con la Scure nel rispetto della tradizione (pur con gli
inevitabili aggiustamenti nel ritmo e nel linguaggio, che dopo sessant’anni non
possono essere gli stessi). Il mio sforzo quotidiano è quello di far agire
Zagor da Zagor, ed è anche quello che chiedo agli sceneggiatori che lavorano
con me. Sentir ipotizzare che Zagor, in mano mia, sia una sorta di pupazzo da
ventriloquo che dice ciò che gli fa dire chi gli muove la bocca, più che
turbarmi mi meraviglia: è esattamente ciò che non vorrei sembrasse. In realtà,
ogni autore, fatalmente e in qualche misura, parla per bocca dei suoi
personaggi (“Madame Bovary sono io”). Ciò rappresenta un problema solo se al
personaggio vengono attribuite frasi in contrasto con lo spirito del
personaggio stesso. Ammettiamo (solo per ipotesi) che io diventi buddista, o
vegetariano, e faccia fare allo Spirito con la Scure lo stesso percorso scrivendo
dialoghi in cui lo si scopre predicare la reincarnazione e sostenere posizioni
vegane, ecco questo non andrebbe bene (con tutto il rispetto per buddisti e
vegani: semplicemente, Zagor mangia selvaggina e non fa meditazione). Ma se io
sono convinto che si debba aiutare chi è in difficoltà senza distinzioni di
etnia o di religione e faccio esprimere a Zagor questo identico concetto
(mettendolo subito all’opera) mi pare che non si tratti di ventriloquia, ma di
sintonia fra le idee di uno sceneggiatore e quelle di un personaggio. Del resto
mi si potrà pure consentire di pensarla come Zagor. Oppure tu hai degli esempi
da citare in cui io ho messo in bocca al nostro eroe idee mie che lui mai e poi
mai avrebbe espresso, sulla base di ciò che prevede la tradizione?
Nell’intervista concessa alla fanzine “Collezionare” e apparsa sullo Speciale
dedicato allo Spirito con la Scure (febbraio 1990), Sergio Bonelli dichiara: “In Zagor mi sono limitato a inserire
delle idee di semplice buonsenso, che vanno dall’antirazzismo alla ricerca
della giustizia”. Ecco, il buon senso delle idee di tolleranza e di giustizia è
quello che anima Zagor e io, che con lui sono cresciuto, trovo molto facile
condividere questa atteggiamento. Far esprimere a Zagor le nolittiane cose di
buon senso, idee che condivido, è ventriloquia? O davvero hai delle accuse
precise, da cui dovrei difendermi, di casi in cui il mio Zagor si è dimostrato
insensato, intollerante o razzista perché sarei insensato, intollerante o
razzista io? Con tutta la buona volontà, nel tentativo di cercare di capire ed
eventualmente fare autocritica, a me non viene in mente niente. Mai una volta
mi è capitato di pensare: faccio dire questa cosa a Zagor perché la penso io,
anche se a lui, per com’è, secondo l’esempio nolittiano, non verrebbe in mente.
Anzi, a volte avrei voluto essere Zagor un po’ più spiccio e invece ho
rispettato il personaggio impedendogli di essere troppo sbrigativo o di correre
dietro alle ragazze.
3 – Caro Moreno, voglio farti presente di tre iniziative avviate in
un forum riguardante lo Spirito con la Scure, delle quali intendo metterti al
corrente dei risultati, con l’intenzione di poter ricevere qualche commento
sugli stessi. Il primo riguarda i possibili Team-Ups (che tu non ami) fra
personaggi zagoriani. Gli utenti hanno scelto: Blondie e Gambit; Jean Lafitte
ed Andrew Cain; “Guitar” Jim e Gambit; “Guitar” Jim e Blondie; Stephan e
Kandrax; Zagor ed uno dei personaggi della serie Zenith da 1 a 51 (quindi al di
là dei comprimari zagoriani); Bat Batterton ed il Conte di Lapalette; il dottor
Zagrosky ed il Dottor Pereira (Zagor e Cico); Fats e “Guitar” Jim; “Smiling”
Joe e Trampy; “Digging” Bill e Re Guthrum; Takeda e i Vampiri; Supermike e
Gambit; Andrew Cain e Nayana; Andrew Cain e Ramath; Mr. Steel e Stiletto;
Christopher, i vari bambini con capacità mentali superiori ed i Padroni delle
Tempeste. Per quanto riguarda, invece, il secondo vi sono le varie richieste di
ritorni e di chi non deve ritornare (possono apparire sia nell’una che
nell’altra categoria), gli utenti hanno scelto i seguenti personaggi: Da
rivedere: Supermike, Rakosi (2), Ylenia Varga (2), Andrew Cain (3), Preacher
(2), Reverendo Warren Taylor, la Druida Jacqueline, Hellingen, Shamrock il
Bounty Killer, Kirk Wheeler, Stephan, Virginia, “Smiling” Joe, Nat Murdo, il
luogo Britannia, Frida Lang, i Mètis caratterizzati da Mauro Boselli, Daniel
Bowie. Da non rivedere: Hellingen (3), alieni vari, Wendigo (2), Kiki Manito
(2), Agenti di Altrove, Brad Barron, Dragonero, gli indiani de “La Sorgente
Misteriosa”, Kandrax (2), lo Yeti, Elias Duff, Chloe, Andrew Cain, Tim
Cuorepuro, bambini con capacità extrasensoriali, Mortimer, Blondie, Gambit. Per
il terzo ed ultimo, sono state immesse quattro storie non pubblicate sulla
serie regolare o sugli extra, rendendole a tutti gli effetti delle storie non
concluse oppure esterne alla saga, per le quali gli utenti sono stati chiamati
a votare quale vorrebbero vedere pubblicata per prima: “Il Sakem senza Piume”
ha ricevuto zero voti in quanto qualcuno l’ha già letta, ma è stata messa nel
sondaggio in quanto non proprio ufficiale; “La Miniera degli Spettri” non ha
ricevuto nessuno voto; “Il Re di Cuenca Verde” ha ricevuto in totale ben cinque
voti; “Il Ritorno di Liberty Sam” ha ricevuto nove voti, vincendo il sondaggio.
Ringraziandoti per la futura lettura di questi risultati, e dei relativi tuoi
commenti (sapendo che alcuni fra gli attesi ritorni siano già in
programmazione, chiedo se puoi considerare anche gli altri), attendo una tua
futura risposta.
Ho preso
atto dei risultati, e mi fa piacere che gli zagoriani “giochino” con questo
tipo di votazioni, e sarebbe bello se i forum e i gruppi su Facebook venissero
intesi e utilizzati proprio come un modo per vivere una passione con altri che
la condividono, per il comune divertimento (anziché per sfogare propri
personali malumori). Tra i team up mi piace molto l’idea di vedere “Guitar” Jim
e Blondie insieme (non è vero che non mi piacciono i team up, magari sono
dell’idea di non abusarne, ma io stesso ho fatto agire in squadra alcuni
cattivi come Mortimer e il Tessitore o Thunderman e Marcus l’Uomo Volante). Mi
fa sorridere l’idea di una classifica con i personaggi “da non rivedere”,
quando questa rubrica è stata per anni subissata di richieste di “ritorni”,
alcuni dei quali proprio quelli che si vorrebbe evitare di rivedere. Hellingen,
vedo con divertimento, si chiede al tempo stesso che torni e che non torni, il
che testimonia come fra i lettori si trovano opinioni di segno opposto su
qualunque questione (dovrebbe far riflettere quelli che si reputano portatori
di verità assolute). Alcuni di cui si chiede il non-ritorno, per esempio
Mortimer, sono fra quelli più gettonati nelle richieste di ritorno. Stupisce
poi la misoginia di chi chiede il non ritorno di Blondie e Gambit, anch’esse
gettonatissime. Circa Chloe, mi chiedo che cosa abbia ai fatto di male per
guadagnarsi l’antipatia di qualcuno, nell’unica sua breve apparizione (è una
bella ragazza, non ha superpoteri, non ha detto o fatto niente di strano):
dev’esserci, fra i lettori, una falange che detesta le bionde. Per fortuna il
Wendigo l’ho eliminato proprio io e dunque chi chiede che non torni me ne
serberà eterna gratitudine. Non ho capito se la cifra fra parentesi indica una
posizione in classifica o il numero di votanti: nel primo caso, se ci sono tre
lettori che chiedono il non-ritorno di Hellingen mi chiedo se si debba stare a
parlarne o bisogna tenerne conto. Ci saranno sempre quelli con delle
idiosincrasie per questo o quel personaggio, o per questo o quel tipo di
storie, per motivi imponderabili. Mi viene da pensare che i tre imbufaliti
contro Hellingen possano tranquillamente aspettare la fine dell’eventuale
storia di un eventuale suo ritorno, per godersi poi altri svariati anni di
non-Hellingen, e non pretendere di vietare il mad doctor a tutti gli altri.
Certo fa impressione veder preferire Stiletto (di cui si chiede il ritorno) a
Andrew Cain (che si vorrebbe non rivedere): davvero si dovrebbe prendere in
considerazione questo tipo di preferenza? Faccio notare che Dragonero non è mai
apparso nella serie di Zagor, e quindi non se ne può invocare il non-ritorno: è
Zagor che è comparso una volta (in attesa della seconda) negli Speciali del
cacciatore di draghi, quindi, a rigor di logica, dovrebbero essere i lettori di
Dragonero a chiedere il non-ritorno dello Spirito con la Scure (mentre il primo
tram-up è stato vendutissimo). Riguardo le storie “non concluse”, in realtà non
pubblicate, credo che, indipendentemente dalle votazioni, continueremo a non
vederle pubblicate.
4 – Caro Moreno, ti scrivo a
proposito di due autori bonelliani di eccellenza: Gianfranco Manfredi e Claudio
Nizzi. Il primo, creatore di Magico Vento, Adam Wild e della serie Volto
Nascosto nonché del suo seguito Shangai Devil. È stato attore in
“Abbronzatissimi 2 - Un anno dopo” ed ha partecipato alle sceneggiature di Tex
e Dylan Dog. Non conoscendo i rapporti che intercorrono fra voi due, avete mai
parlato di una sua “invasione” di Darkwood? Il secondo è, invece, uno dei
capisaldi di Tex, nonché creatore di Nick Raider. Vista l’evidente, sua,
propensione al giallo ed il fatto che l’avventura sia cosa di cui ha fatto
storia, pensi che possa far combaciare queste due qualità, nelle vesti di
giallo avventuroso, anche su Zagor? Grazie per la futura risposta.
Gianfranco Manfredi è stato attore in molti film, non soltanto in
“Abbronzatissimi 2”, così come autore di centinaia di canzoni, scrittore di
decine di libri, sceneggiatore di numerosissimi fumetti (e in diretta
competizione con me per la posizione nella classifica dei dieci autori più
pubblicati di sempre dalla Bonelli). Una persona di grande cordialità,
affabulatore nato e gradevolissimo da ascoltare. Ogni volta che l’ho incontrato
gli ho manifestato stima e ammirazione. Claudio
Nizzi è, oltre che un maestro, un amico: ci vediamo in montagna, siamo
sulla stessa lunghezza d’onda riguardo alla narrazione a fumetti, e mi
piacerebbe avere un decimo del suo talento. Riguardo Gianfranco, parlando con me ha manifestato tempo fa un suo generico
interesse verso Zagor, ma credo che la Casa editrice preferisca impiegarlo su
Tex. Claudio non mi hai mai proposto
niente di zagoriano, e immagino che anche lui preferisca Aquila della Notte.
5 – Caro Moreno, hai recentemente scritto in questo Blog, o in qualche
altra sede, che già nell’avventura “La Vendetta di Mortimer”, si poteva intuire
un qualche collegamento col Tessitore, col quale avrebbe avuto ufficialmente a
che fare nel ritorno successivo. Dopo essermi scervellato molto tempo, non sono
però riuscito a capire quale sia il passaggio che renda un minimo chiaro il
possibile legame fra i due. Potresti spiegarlo tu, dopo così tanto tempo
passato da quella storia?
Leggendo
la storia “Il ritorno di Mortimer” si dovrebbe capire che è il Tessitore che
cerca di arruolare fra i suoi uomini il genio del crimine. Mortimer è evaso
(facendo impiccare un altro al posto suo) dal carcere di Fort Concrete, là dove
il Tessitore, da sempre, cerca di reclutare gli affiliati alla sua
organizzazione (si veda la storia “Gli aguzzini”, in cui Zagor stesso si fa
rinchiudere in quella prigione proprio per infiltrarsi). Durante i loro primo
incontro, dice il Tessitore: “Quando ho saputo di come eri riuscito a fuggire,
non ho potuto fare a meno di ammirare tanta genialità… del resto, di te avevo
sentito dire cose incredibili, che hanno dunque trovato conferma. Per questo mi
sono subito detto: un uomo come Mortimer deve lavorare per me”.
6 – Caro Moreno, ti chiedo, dopo aver letto che Sergio Bonelli disse che utilizzare la
macchina del tempo sarebbe stata la risorsa ultima di un eroe, quale situazione
rappresenterebbe per te il famigerato “salto dello squalo” di una serie?
Credo che
per lo Spirito con la Scure il salto dello squalo sarebbe trasformarlo in un
“dark Zagor”: un eroe vestito con un costume nero, reso cupissimo dalla morte
di Cico. Una sorta di Punisher di Darkwood.
7 – Caro Moreno, sono anni ed anni che seguo Zagor, sia nelle
uscite mensili che extra. Mi sono sempre chiesto, e quindi ti chiedo: come
viene deciso che una storia può stare sulla regolare ed una no, a prescindere
dalle esigenze di programmazione? Non parlo dei ritorni dei nemici storici, ma
del fatto che una storia “semplice”, anche se “semplici” non lo sono mai, possa
essere dirottata all’esterno della serie regolare, oppure al suo interno.
Non ci
sono regole precise. Non si può dire che le storie “migliori” siano riservate
alla Zenith, perché ci sono delle bellissime storie (a mio avviso) anche nei
Maxi, Color e Speciali. Diciamo che sulla Zenith trovano posto le storie più
classiche, collegate con la tradizione, lungo un percorso che si evolve ma
resta rassicurante, realizzate da autori rodati. Però, ogni tanto, una piccola
scossa va data anche lì, per non farci sembrare prevedibili. Poi, vale la
regola dell’alternanza: una storia lunga, una meno lunga; una western, una
fantastica, una avventurosa.
8 – Volevo chiedere a Moreno se non ci possa essere la possibilità
di vedere Zagor incontrare Giovanni Battista Belzoni che ha vissuto anche lui a
inizio-metà ‘800… Magari in un viaggio di Zagor in Egitto… Con i disegni del
mio disegnatore preferito… Walter
Venturi.
Belzoni è
un personaggio storico con una biografia ben conosciuta, l’incontro con Zagor
(che sarebbe davvero bellissimo) dovrebbe trovar spazio da qualche parte nella
sua vita. Quando ho fatto incontrare lo Spirito con la Scure con Tocqueville,
ho approfittato di un viaggio, molto avventuroso, che realmente il filosofo
francese compì nel 1832 negli Stati Uniti per scrivere “La democrazia in
America”. Idem per Darwin: Zagor lo incontra in un luogo e in un momento
compatibili con i veri viaggi del naturalista inglese. Però, passo volentieri
la palla a Walter Venturi che, da
espertissimo biografo dell’archeologo, può dirci se sia possibile un incontro
fra i due. Che disegnerebbe lui, senza dubbio.
9 – Gentilissimo Moreno, cosa ne pensi del Wrestling? È una
disciplina che, nei primi anni dell’Ottocento, non si era ancora evoluta in
maniera tale da poter avere anche una minima possibilità di svolta, facendo
parte delle fiere itineranti e combattendo non con un risultato predeterminato.
Pur essendomi appassionato allo storie di pugilato che hanno fatto capolino
nella serie Zagor, e nella serie Tex, credi che portare un minimo alla ribalta
questo sport, incastrandolo in una storia zagoriana, possa essere difficilmente
applicabile oppure esistono buoni margini di riuscita per una storia con la S
maiuscola?
Secondo
me, del wrestling, o di qualcosa di molto simile, si è già parlato nella storia
di Cajelli/Laurenti “I guerrieri della notte”. Ci sono state anche alcune
storie sul pugilato, come “Sfida al campione” e “Il grande torneo”. Poi, in
generale, quando il wrestling veniva trasmesso in TV (credo su Italia Uno) mi
piaceva più del pugilato perché era “fumettoso”: atletici pittoreschi e
addirittura mascherati, rivalità, trame che si evolvevano, spettacolarità. Per
un po’ ci ho persino creduto, poi ho scoperto che era tutta finzione. Al che,
meglio i fumetti.
10 – Ciao Moreno, dopo aver letto la prima storia delle Darkwood
Novels, “Gli occhi del destino”, e non sapendo bene quanto tempo prima sia
avvenuta l’avventura raccontata, e che ha visto apparire il personaggio di nome
Kendra, ti chiedo se ciò possa essere inserito nella serie ufficiale od in
qualche extra, lasciando stare le miniserie. Quello che intendo, per inserire,
è immettere i personaggi legati allo spionaggio che sono apparsi sul finale
anche nelle avventure classiche o fuori serie, in quanto Zagor di spie,
talvolta, ne ha sentito parlare, vivendone avventure in prima persona. Quindi
potresti, e soprattutto vorresti, fare in modo di rimettere in gioco quelle
persone che sono legate fra di loro attraverso una severa rete di informazioni,
pur sapendo che già ha avuto a che fare con esse, chiedendoti di far tornare
precisamente quei personaggi lì, apparsi nella suddetta storia?
Kendra è
un personaggio adatto a una storia sola, perché Zagor la incontra e la perde
nel giro di ventiquattro ore, restandone (come si capisce) folgorato. Escludo
un ritorno, che sarebbe anche difficile da giustificare. Che ci possano essere
altre storie di spionaggio o con personaggi simili a Kendra, questo sì. Chloe,
agente di Altrove, per esempio, è uno. Ah, già… c’è però la falange contro le
bionde che non vuol farla tornare (vedi risposta 3).
11 – Gentilissimo Moreno, so che non verranno più accettate in
questo blog, e giustamente direi, richieste di commenti negativi verso altri
autori. Ciò che ti chiedo, infatti, è un commento positivo o, perlomeno,
diplomatico ma ovviamente sincero, per quanto riguarda il lavoro di Silvia Corbetta. La disegnatrice in
questione non mi è sembrata malvagia nelle varie prove che ha effettuato su
altre testate e ti chiedo se la trovi adatta a lavorare su Zagor e sulle sue
ambientazioni. In più ti voglio chiedere se la stessa signora si sia mai
interessata a lavorare sulla testata zagoriana oppure se tu gli abbia mai
proposto di disegnare qualche tavola di prova od una storia breve per i
Racconti di Darkwood? Grazie di tutto Moreno.
Conosco
la bella e brava Silvia Corbetta, ne
ammiro il lavoro. Però, non mi hai mai chiesto di realizzare Zagor, non ha mai
proposto delle prove, non so se conosca bene il personaggio e lo senta nelle
sue corde (requisito fondamentale). Purtroppo la situazione dello staff di
disegnatori è tale che non tutti quelli che io stesso vorrei vedere almeno una
volta all’opera possono trovare spazio, perciò non le ho mai chiesto niente. “I
racconti di Darkwood” sono in una temporanea fase di stasi, perché ne abbiamo
già pronti alcune decine, perciò prima di metterne in cantiere altri smaltiremo
un po’ la scorta.
12 – Moreno, voglio provare a farti una domanda al contrario
rispetto a quelle che normalmente si leggono. Infatti, leggendo le domande che
ti vengono poste, se ne trovano tantissime che propongono i ritorni – alcuni
anche tra i più impensati o improbabili – di personaggi già comparsi nel corso
della saga. Tanti lettori sembrano andare alla ricerca del ricreare una
specifica, circoscritta, ben definita atmosfera riscontrata in un determinato
albo che magari ricordano con grande piacere. Tu da tempo cerchi anche di
costruire un costante rinnovamento del personaggio. Ti chiedo, è possibile che
la percentuale di lettori che ti propongono nuove idee sia così bassa? È mai
possibile che ci sia una percentuale così alta di lettori che vivono solo di
nostalgie? Secondo te, il pubblico di Zagor è rappresentato da una percentuale
così alta di soggetti che non riescono a volere qualche nuovo personaggio,
nuove trame, nuove atmosfere?
I lettori
non sono, purtroppo o per fortuna, un partito politico o una setta: non si
muovono compatti, non scandiscono gli stessi slogan, ci sono idee diverse. Il
che non è un problema, anzi, rappresenta un valore aggiunto. Il problema sono
gli esagitati che credono di rappresentare l’unico esempio di lettore possibile
e cercano la massima visibilità (facendo chiasso come se fossero in cento, o in
mille) per imporre la propria visione delle cose. Ma, in generale, la
differenza di opinioni è stimolante e mi pare che la varietà di offerta
proposta dalle nostre storie incoraggi la diversificazione dei pareri e delle
preferenze. Lo Spirito con la Scure è peraltro un personaggio sfaccettato, in
cui ognuno può trovare ciò che cerca: la contaminazione fra i generi fa sì che
qualcuno possa ritenerlo un western, altri un fumetto avventuroso, altri uno
fantastico. Qualcuno apprezza la variegatura, qualcun altro pretenderebbe
storie di un solo tipo, quello che piace a lui. C’è chi, su questo punto, si
inalbera. Conta molto la nostalgia, il ricordo di anni più felici: non gli anni
di Zagor, gli anni della propria vita. Si vorrebbe rivivere per sempre certi
momenti, collegati con certe storie. Da
qui la continua richiesta di ritorni di personaggi, ma anche di reiterare, il
più possibile fedelmente, storie e atmosfere del passato. Se una saga dura
sessanta anni, come la nostra, i momenti del passato sono tanti, e diversi per
tutti, perché ci sono anche i nostalgici di periodi diversi da quello
nolittiano. Non mi disturba chi chiede di rivedere certi personaggi, o rivivere
certe situazioni, mi turba piuttosto, a volte anche parecchio, il mancato
riconoscimento degli sforzi fatti per continuare a fare proposte che cerchino
di accontentare tutti, il fatto che si getti fango sulla nostra fatica nel
cercare nuove idee, nell’esplorare nuove strade anche riproponendo personaggi
(amici e nemici) del microcosmo zagoriano. Siamo riusciti a raggiungere il
sessantennale, ma c’è il “fuoco amico” (in realtà nemicissimo) di chi quasi se
ne addolora perché avrebbe preferito veder chiudere la serie nel 1980.
13 – Caro Moreno, è noto a tutti che, prima di diventare
sceneggiatore e poi curatore della serie Zagor, eri un suo appassionato, così
come lo sei adesso. Quello che ti voglio chiedere è, in ricordo delle tue vesti
di “semplice” lettore, e dopo aver letto che molte persone ti hanno chiesto
ritorni di questo o quello, chi ti piacerebbe far tornare? A prescindere
dall’idea di come debba tornare, c’è un personaggio che non è più apparso da molto
tempo e che ti colpì così tanto da volerlo rivedere in scena? Ribadendo di
volertelo chiedere tenendo conto della tua fede fumettistica zagoriana e del
fatto che tu continui ad essere l’appassionato numero uno della serie, chi ti
piacerebbe rivedere, scoperchiando il cassetto dentro il quale c’era o c’è
ancora questo desiderio giovanile? E quale, invece, hai “odiato” così tanto da
non volerne più neanche sentirne parlare (sempre giovanilmente parlando)?
Dopo
trent’anni che scrivo storie, chi volevo far tornare (e si poteva) l’ho già
fatto tornare (o è tornato per mano di altri). Tuttavia ci sono personaggi
nolittiani che non si possono far tornare, come Mohican Jack o il Re delle
Aquile.
14 – Caro Moreno, sono un lettore con quasi 19 anni di esperienza
sulla testata della quale è curatore. Vidi la prima volta una copertina di
Zagor in una pubblicità su un vecchio Tex, e me ne innamorai a vista d’occhio.
Si trattava de “Le Jene del Mare” e, volendo provare a leggere una storia
intera, andai in edicola. Vidi “La Casa sulla Scogliera” della quale, anni
dopo, seppi che fu la seconda ed ultima storia sceneggiata da Jacopo Rauch prima della sua pausa.
Oggi voglio dire grazie a lei, Moreno, per aver continuato imperterrito nella
sua opera di sceneggiatore. Voglio ringraziare Jacopo Rauch per avermi fatto ammirare la prontezza della sua
letteratura per immagini. E voglio ringraziare i fans di Zagor e chi continua a
destreggiarsi sulle sue storie con una infinita volontà di continuare a
pubblicarlo per molto altro tempo ancora. Oggi sono fiero di continuare a
seguire la serie, con alti e bassi come è giusto che sia per un’opera seriale,
ma soprattutto mi ritengo fortunato di aver letto quei Tex (perché di copertine
ne vidi altre), e di essermi appassionato, semplicemente da un’immagine,
dell’indimenticato ed indimenticabile Gallieno
Ferri. Purtroppo, c’è una nota dolente e si tratta del fatto che quella
storia, purtroppo, vide protagonisti negativi Stormy Jack e la famiglia Dowler,
sfortunatamente periti, chi per un motivo e chi per un altro, all’interno del
racconto. Mi sarebbe proprio piaciuto poter rivedere almeno uno di loro in
azione ancora una volta, senza togliere niente agli antagonisti successivi (ed
a quelli passati). In ogni caso grazie ancora per quello che state facendo, e
faccia i miei complimenti anche al signor Rauch
(per la cronaca, la prima parte, “I Naufragatori”, la acquistai tempo dopo). Mi
sono appassionato a storie come “La Trama del Ragno”, “La Palude dei Forzati”,
“Il Segreto dei Sumeri” ed “Huron!”. Successivamente, ecco arrivare la
Collezione Storica a Colori che mi ha permesso di conoscere le storie di Guido Nolitta e dei precedenti
sceneggiatori e curatori della serie. Ho amato alla follia le storie dei
Seminoles (e so che ci sarà anche un sequel alla storia con la morte di
Manetola), con uno scenario da sogno come la Florida. La stessa Florida che fa
da scenario anche ad un’avventura mediocre, che non sarebbe accettata oggi
sulla serie regolare, almeno non da me, e forse non sarebbe dovuta nemmeno
giungere in edicola. Premetto di non aver letto la storia di Topolino dalla
quale è stata tratta, ma da ciò che ho letto è, per me, risultata indigesta,
con certe cose totalmente fuori luogo, con evidenti buchi di trama. Mi
riferisco a “Fantasmi!”, con gente che, seguendo questo Blog, addirittura
vorrebbe rivedere persone come Stiletto. Una roba da far accapponare la pelle.
Ma non tutto il male viene per nuocere visto che Tampa Town, per come è stata
illustrata, meriterebbe a parer mio una rivisitazione, e quindi un ritorno in
tale ambiente per poterlo utilizzare per un’avventura perlomeno dignitosa e che
possa porre rimedio a quella che, secondo la mia opinione, è stata una sciagura
leggere. Ringraziando il curatore di Zagor come merita, spero quindi di poter
rivedere la città di Tampa Town, magari la famiglia Dowler, pace all’anima
loro, e soprattutto che continuiate così come avete sempre fatto.
Grazie
per le belle parole. Rivedrai il ritorno della famiglia Dowler (scritto da Rauch) entro il 2021. Ci vorrà un po’
più di tempo per leggere una storia (sempre di Rauch) sui Seminoles. A questo punto chiediamo a Jacopo di pensare a un ritorno a Tampa
Town. Però credo che lo sceneggiatore toscano sia impegnatissimo con una storia
clamorosa che vedrà Zagor incontrarsi con… no, non lo posso dire. Non ancora.
15 – Gentile Moreno, ti scrivo per chiederti se, in tanti anni di
uscite zagoriane, a te personalmente sia piaciuto più il seguito di una storia
piuttosto che l’originale. Intendo dire, facendo il riferimento cinefilo più
famoso, fra il Padrino parte prima e parte seconda, se anche su Zagor, secondo
la tua opinione, ci siano state una o più storie che abbiano superato ciò che
era stato scritto e sceneggiato, oltreché disegnato la prima volta. E se la risposta
fosse sì, quale o quali secondo te lo sarebbero?
Ma certo.
A volte il recupero di un personaggio serve a metterlo meglio a fuoco. Secondo
me, tutti i ritorni (nolittiani) di Hellingen hanno superato la storia della
prima apparizione. Così come la seconda storia con Manetola è più bella di
quella iniziale. Lo stesso potrebbe dirsi della seconda storia con Andrew Cain,
rispetto al racconto di esordio. Se mi si consente (e si licet parva componere magnis), il mio Thunderman migliora di un
capello quello di Tiziano Sclavi e
il mio Robert Gray meglio inquadra quello di Daniele Nicolai. Gli esempi potrebbero continuare.
16 – Caro Moreno, ma le sei storie su Zagor descritte da Edgar
Allan Poe nel racconto “Brividi da Altrove” sono realmente accadute al nostro
eroe o sono solo il frutto dell’immaginazione dello scrittore?
Edgar
Allan Poe resta nel vago, pur dilungandosi nelle argomentazioni (che sono, le
argomentazioni intendo, uno dei punti di forza della “cornice” di “Brividi da
Altrove”, trattando dei rapporti fra la realtà e la creazione artistica).
Secondo me, tuttavia, Zagor ha raccontato quegli episodi a Poe (dunque sono
veri), il quale li ha elaborati.
17 – Gentile Moreno, voglio fare ufficialmente i complimenti per la
storia di Kandrax sceneggiata da Claudio
Chiaverotti e disegnata da Marco
Torricelli. Ho notato nei commenti/domande in questo Blog una certa
avversione per questa storia. Certo, ognuno ha opinioni differenti, tanto che,
quando ho letto la fine della stessa, sono rimasto preda della delusione per il
solo motivo di averla vista finire così presto. Da qui la mia domanda: come mai
è stata diluita soltanto su due albi?
È stato Claudio Chiaverotti a preferire così.
Circa “la certa avversità”, di solito i detrattori sono più chiassosi di chi
apprezza. Ci sono quelli, poi, che intraprendono delle crociate.
18 – Caro Moreno, nel 2021 saranno 60 anni di Zagor, ed arriveremo
anche a due anni dall’ultimo aumento del prezzo di copertina della
pubblicazione mensile dello Spirito con la Scure. Non so se la direzione
generale della Casa Editrice ti metta al corrente di tale aumento di prezzo in
così netto anticipo, ma verso giugno/luglio/agosto o precedentemente, o
successivamente, avverrà il tanto indesiderato cambio di prezzo (da 3,90 a,
forse, 4,20), oppure riusciremo ad arrivare al 2022 sani e salvi in tal senso?
Capisco che più si vendono le pubblicazioni e meno il prezzo aumenta, ma la mia
speranza, e non credo sia solo mia, è che si possa guardare a questo anno
appena cominciato sotto una meravigliosa luce che non ci lasci l’amaro in
bocca, per poter far sì di arrivare felici e contenti fino all’anno prossimo
dove, in seguito alla (speriamo) fine della pandemia, tutto possa essersi
rimesso a posto, divenendo dunque pronti ad affrontare anche tariffe più esose
rispetto a quelle attuali.
Se ci
saranno aumenti, lo sapremo da comunicati ufficiali (esula dalle mie
competenze). Mi permetto di far notare come considerare “esoso” un prezzo di
3.90 piuttosto che di 4.20 euro mi pare strano, visto che un’ora di parcheggio
costa due euro, un gelato tre, un pacchetto di sigarette cinque. Ma già che si
preferisce ricaricare il telefonino per cifre esagerate, piuttosto che pagare
pochi euro il lavoro di un anno di un disegnatore. Potremmo andare avanti a
lungo (parlando magari di colazioni, cocktail, aperitivi, videogiochi), ma mi
fermo qui e provo a trarne una morale. La morale è sconfortante. La gente
percepisce come esagerato il prezzo di ciò che è collegato al fumetto. Il resto
va tutto bene. Il lavoro che facciamo noi non è degno di remunerazione. Sia che
scriviamo storie, sia che le disegniamo, sia che diamo vita a saghe ed eroi,
sia che pubblichiamo libri ponderosi, quel che facciamo o costa pochi spiccioli
o costa troppo. Sullo “sproposito” dei nostri prezzi, ho scritto questo:
https://morenoburattini.blogspot.com/2014/05/lo-sproposito.html.
Ma ancora meglio e di più qui: https://morenoburattini.blogspot.com/2018/10/il-senso-della-misura.html.
19 – Ciao Moreno, ho notato recentemente qualche tavola firmata Arturo Lozzi che vede il ritorno di
Mamma O’Hara (e spero anche delle magnifiche figlie della locandiera, delle
quali non so se tu voglia parlarci di una loro seconda apparizione) e di alcuni
cittadini di Lonely Town, come ad esempio Mister Hopkins. Ti voglio chiedere se
tale avventura farà parte di una miniserie, di un Maxi a storia lunga, di un
Maxi stile “I Racconti di Darkwood” oppure della serie regolare dello Spirito
con la Scure. Grazie.
La storia
di Arturo Lozzi con il ritorno di
Mamma O’Hara comparirà ne “I racconti di Darkwood”.
20 – Caro Moreno, nella Collezione Storica a Colori di Repubblica
sono andato a leggermi, per la prima volta, e non nego che potrebbe starcene
anche qualche altra, la storia “La Dea Nera”, che ha fatto da avventura di poco
antecedente al famoso “Zagor Racconta...”. Bene, pur sapendo che tu non potevi
essere in redazione all’epoca della pubblicazione della storia originale, ti
chiedo se, secondo te, sia stata una svista il fatto che venga indicato e dato
un nome al rhumal, il fazzoletto
annodato, dei Thugs, piuttosto che non al kriss,
il pugnale, da parte di Mister Lean ai nostri amici. Ciò detto, mi risulta
strano che Cico utilizzi il termine kriss
senza averlo sentito nominare da nessuna parte, e soltanto visto insieme al rhumal nella casa dello stesso Lean. Non
trovi anche tu che una simile defaillance possa aver reso il finale leggermente
fuori luogo, con il messicano che, non essendo certo di cultura indiana,
avrebbe fatto fatica a sapere il nome di un oggetto come quello?
La mia
esperienza personale testimonia come io, leggendo “La dea nera” da ragazzo,
sapessi perfettamente cos’era un kriss, ma abbia imparato da Nolitta la parola “rhumal”. Forse
perché ho letto Salgari, chissà. Però il coltello dalla lama ondulata sapevo
come si chiamava. Cico di sicuro Salgari non può averlo letto, ma ha viaggiato
il mondo (ha fatto l’esploratore, il marinaio, l’archeologo, il battelliere)
già prima dell’incontro con Zagor. Come escludere che su una nave su cui si è
imbarcato qualcuno gli abbia parlato dei kriss o addirittura gliene abbia
mostrato uno? A parte queste elucubrazioni, la spiegazione più semplice è che
anche Nolitta, come me (avendo letto
Salgari e avendo visto mille film), ritenesse “kriss” una parola non dico di
uso comune, ma dal significato abbastanza noto. “Rhumal” è un termine più
difficile, sicuramente. Per questo il problema non è stato rilevato.