Il centosessantatreesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione della prima parte dell’avventura di Zagor contro Kandrax in Florida nonché la prima parte del secondo episodio intitolato “Gli eroi del Ramo Rosso”.
IL RITORNO DI KANDRAX
Durante il loro viaggio di ritorno a
Darkwood, dopo essere stati in Africa e nel Messico, Zagor e Cico si trovano in
Florida, ospitati in un quilombo, un villaggio di ex-schiavi neri e Seminoles.
Lì Zagor comincia ad avere visioni oniriche in cui compaiono i mitologici
guerrieri celtici Fianna, l’archeologo Mac Leod e i fratelli Jim e Margie
Coleman, Frida Lang e Gambit, tutti minacciati da Kandrax.
Grazie all’aiuto del saggio stregone Katabe (che a causa di ciò cade in
una sorta di catalessi dalla quale non riesce e risvegliarsi) Zagor scopre che
nel suo precedente scontro con il druido egli ha distrutto solamente un
simulacro fisico del mago ma non il suo spirito, che ora si trova esiliato nella
dimensione di Erin al fianco del malvagio dio celtico Donn l’oscuro.
Grazie al Triskelion, un amuleto, e al Feb Leabhair, il libro
nero dei druidi, Kandrax riesce ancora a utilizzare le sue abilità di ipnotismo
e controllo delle menti.
Lasciato il quilombo, Zagor e Cico trovano
rifugio nella casa di uno psichiatra, il professor Morgast, senza sapere che
costui è da tempo un seguace di Kandrax. I nostri eroi fanno anche la
conoscenza del possidente terriero Jamieson ed hanno uno scontro con il suo
soprastante Dempsey. Quando poi la figlia di Jamieson, Régine, scompare,
Dempsey ne approfitta per accusare Zagor di averla rapita e consegnata ai
ribelli del quilombo e lo imprigiona insieme a Cico.
Jamieson, tuttavia, si convince dell’innocenza
di Zagor e Cico e che il responsabile del rapimento di Régine sia Morgast, ed
insieme si mettono alla loro ricerca. Sennonché anche Jamieson cade sotto l’influsso
di Kandrax. Zagor si trova quindi a dover combattere sia contro Dempsey e i
suoi uomini, sia contro i guerrieri del quilombo, anch’essi ipnotizzati dal
druido.
Lo Spirito con la Scure raggiunge un dolmen
nascosto nella foresta, il tempio delle Grandi Pietre, dove Morgast e Jamieson
stanno per sacrificare a Donn l’Oscuro tre schiave della piantagione e Régine
al fine di consentire il ritorno sulla terra di Kandrax. Grazie all’aiuto dello
spirito di Katabe, Zagor riesce a distruggere il simulacro di Kandrax ma non ad
impedire che Morgst fugga con il Triskelion e il Feb Leabhair verso Darkwood.
Lì la situazione è ormai precipitata: Kandrax ha reclutato degli avventurieri canadesi
e delle tribù ostili di Chippewa e Cree, scatenando una guerra contro le guarnigioni di
Forte Pitt e Forte Henry. Giunti a Darkwood e riunitisi a Tonka e ai suoi
Mohawks, Zagor e Cico si recano a Forte Pitt
dove trovano la guarnigione massacrata e Morgast che si è impadronito del
presidio.
Zagor riesce a distruggere il Triskelion,
ignaro del fatto che in tal modo Kandrax riesce finalmente a tornare sulla
terra mentre lui ed il fedele amico Tonka vengono trasportati in un’altra
dimensione, il regno di Erin nello
spettrale paesaggio di Dun Scaith, l’Isola delle Ombre, regno di Donn
l’Oscuro.
A Darkwood rimangono Cico e i Mohawks a
cercare di organizzare la resistenza contro i nemici insieme al maggiore Hendricks
comandante di Fort Henry.
Per celebrare
i 40 anni di vita editoriale di Zagor lo sceneggiatore Mauro Boselli fa tornare
un grande nemico: Kandrax, il diabolico mago celtico, imbastendo una vera e
propria saga horror/fantasy composta da tre diversi episodi, il primo
illustrato da Ferri, il secondo da Torricelli e l’ultimo da Marcello. Anche la
narrazione si sviluppa su tre piani narrativi: uno reale, uno onirico ed uno
ambientato in un’altra dimensione.
In questo primo
episodio dalle tinte fosche ed angosciose, ottimamente illustrato da Gallieno
Ferri, ritroviamo un pericolosissimo Kandrax impegnato su diversi fronti che,
soggiogando di volta in volta diversi avversari di Zagor, riesce davvero a
mettere a dura prova il nostro eroe. Molto interessanti i personaggi di Morgast,
che tuttavia farà (giustamente) una brutta fine, e di Régine, quest’ultima
forse poco sfruttata ed approfondita.
Mi spiace,
inoltre, che l’autore non abbia voluto narrare ciò che può essere successo a
Zagor e Cico nel loro viaggio tra la Florida e Darkwood. Ma a ben pensarci
questo non è per forza un difetto, solo un rammarico personale.
* * *
GLI EROI DEL RAMO
ROSSO
La magia di Kandrax ha trasportato Zagor e
Tonka in un altro mondo, dove hanno come avversari il re dell’Oltretomba Donn l’Oscuro,
le crudeli sorelle guerriere Macha e Nemain, i demoniaci Fomhoir e altri mostri
favolosi della mitologia nordica, tutti impegnati in una guerra eterna per
conquistare il regno di Cormac Mac Art.
Ma al fianco dei due eroi di Darkwood ci
sono Finn Mac Cumhail, Finegas il druido e tutti i più valorosi guerrieri delle
leggende irlandesi: i Fianna, gli eroi del ramo rosso! Al loro fianco si
schiera sorprendentemente Morrigan (sorella guerriera di Macha e Nemain),
acerrima nemica di Kandrax.
Per salvare Erin e Darkwood, Zagor e i
Fianna devono raggiungere la Torre Nera di Donn, al centro della tenebrosa
terra di Dun Scaith, per liberare il re di Erin e sua figlia che sono prigionieri.
Contro di loro scende in campo l’esercito degli invincibili Guerrieri-Ombra,
che tuttavia riescono a sconfiggere.
Finegas il druido riesce a spazzare via gli
avversari con un incantesimo ed il re di Erin e sua figlia vengono liberati.
Tuttavia, Donn, Macha e Nemain si sottraggono alla cattura. Morrigan
spiega che finché Kandrax sarà in possesso del Fer Leabhair, il libro nero dei
druidi, nessuno potrà fermare la guerra eterna scatenata a Erin e a Darkwood.
Morrigan rispedisce quindi Zagor e Tonka a
Darkwood insieme al bardo Oisin e al pasticcione Mac Morna per distruggere il
libro, accorgendosi però che anche la terribile Nemain è riuscita a seguirli.
Secondo,
appassionante episodio della lunga avventura del ritorno di Kandrax. Qui siamo
alla presenza di una narrazione puramente “fantastica”, seconda full immersion di Zagor in un mondo
totalmente fantasy apparsa sulla
serie regolare (dopo Il signore nero).
Storia nella quale troviamo un numero incredibile di personaggi ed un’azione
forse fin troppo frenetica per le sole 130 pagine della storia.
Qui lo Spirito con la Scure sembra quasi assurgere a figura
leggendaria, a eroe mitologico. Infatti è lo stesso Donn l’Oscuro che lo
riconosce, dicendo: “Sì è solo un uomo… Ma qualcosa di sovrumano c’è, in lui…
L’essenza dell’eroe!”.
Il disegnatore
Marco Torricelli è a suo perfetto agio con questa ambientazione fantasy, come
già aveva dato modo di dimostrare nell’albo speciale del 1999 Il principe degli Elfi.