Il centosessantottesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura di Zagor e il ritorno di Dharma la strega, nonché la prima parte della storia “La sorgente misteriosa”.
LA SORGENTE MISTERIOSA
Le loro armi e i loro costumi non
appartengono a nessuna tribù conosciuta… Chi sono i misteriosi pellerossa
emersi dalla sorgente che scaturisce dagli anfratti della Roccia Nera e che
parlano un antico dialetto algonkino? Perché hanno rapito Makela, una giovane
donna della tribù dei Menominee? Della ragazza e dei suoi rapitori sembra non
esservi più traccia, e a Zagor e Cico non resta altra via per rispondere alle
tante, inquietanti domande di questa avventura che ricorrere alle conoscenze
del vecchio dottor Metrevelic.
Mentre Cico ricorre alla scienza del
professor Metrevelic per far luce sul mistero della sorgente della Roccia Nera,
lo Spirito con la Scure affiancato da due guerrieri menominee, Makela e Lokai,
raggiunge l’inquietante specchio d’acqua da cui sorgono i guerrieri che
terrorizzano con le loro scorrerie i villaggi delle tribù di Darkwood.
Nel frattempo, dall’altra parte della
sorgente (dove esiste un luogo nel quale il tempo si è fermato, intrappolando
molti anni addietro la tribù misteriosa), Sikanda, il capo del popolo
del lago, vuole che il segreto non venga svelto ed invia una spedizione per
uccidere Zagor. Nello scontro che ne segue, Lokai rimane ucciso e Aska viene
rapito. Scoperto il varco a questo mondo parallelo, Zagor si immerge nelle magiche
acque e riesce a passare.
Nel frattempo Cico e Metrevelic devono vedersela con due pericolosi rapinatori di banche, Dutch e Quaid, che
vogliono che il dottore curi il loro complice Cox, l’unico a sapere dov’è
nascosto il bottino di una rapina in banca. Liberatisi temporaneamente dei banditi,
che li seguono però di nascosto conviti che sappiano dove sia nascosto il
bottino, Metrevelic e Cico,
raggiungono la sorgente. Sulle tracce dei banditi si mettono anche lo sceriffo
di Fairmont e i suoi uomini.
Zagor riesce a uccidere
Sikanda, a liberare Aska e Makela e a tornare nella nostra linea temporale
inseguito dagli uomini del lago. Sulle rive della sorgente avviene lo scontro
finale tra gli indieni e i nostri eroi, coadiuvati dagli uomini dello sceriffo
di Fairmont: gli avversari fuggono da dove erano venuti Zagor sigilla definitivamente con la dinamite
il passaggio dimensionale.
Avventura piacevole,
affascinante, misteriosa, dove troviamo uno Zagor che arriva a capire con le
proprie doti di intuito e intelligenza la natura del mistero che si trova ad
affrontare, rendendo di fatto superflua la presenza del dott. Metrevelic (e
questo è probabilmente l’unico elemento che lascia perplessi in tutta la
vicenda, anche se ritrovare il nostro vampirologo preferito è sempre una bella
cosa!).
Burattini crea
una storia che alterna sapientemente parecchia azione (lotte e inseguimenti) con
altrettanti momenti di riflessione, laddove anche una sottotrama western si
integra in giusta misura con la narrazione principale di natura “fantastica”.
L’idea della sorgente col passaggio in un’altra dimensione
sospesa nel tempo, senza dover per forza scomodare particolari teorie fantascientifiche,
è decisamente interessante e spiegata in maniera assolutamente plausibile.
Chiarolla ci
regala dei disegni notevoli: le scene d’azione molto
dinamiche e vive, belli i paesaggi e le ambientazioni, dettagliati i particolari delle figure dei
guerrieri del popolo del lago e assai sensuali le figure
delle due ragazze rapite.
Da ultimo, riporto il breve commento che feci all’epoca in cui
uscì il primo albo della storia e che postai sul sito Darkwood On Line:
“Ho appena terminato
la lettura di La Sorgente Misteriosa... Il mio parere è che ci troviamo di
fronte ad una delle avventure più affascinanti degli ultimi tempi...
L’atmosfera soprannaturale, il mistero di una nuova civiltà nascosta (al di
fuori dal tempo!), un comprimario “coi baffi” (in tutti i sensi): il carissimo
dott. Metrevelic, una sottotrama appena accennata (i rapinatori in fuga) ma che
certamente Burattini saprà incardinare perfettamente nella trama principale...
ed infine gli splendidi disegni di Chiarolla, in alcuni momenti quasi “Prattiani”...
Insomma, complimenti agli autori! Se ancora riuscite a far
battere il cuore ad uno come me che legge Zagor dal 1971 vuol proprio dire che
siete in gamba !!!”.