Eccoci ginti
all’unicesima puntata di
“A domanda… Moreno risponde”!
Nel ringraziare
come di consueto
Moreno Burattini
per la sua grande
disponibilità
torno ad invitare
tutti gli zagoriani
ad inviare sempre
nuovi quesiti…
1 – In merito a Supermike, volevo
sapere se si ritornerà alla caratterizzazione datagli da Nolitta, cercando in qualche maniera di aggirare la storia scritta
da Castelli. Grazie.
Sicuramente
torneremo alla caratterizzazione nolittiana, senza rinnegare però la storia di Castelli. Casomai giustificandola un
po’.
2 – Supermike rimane uno dei nemici
preferiti. Lo rivedremo dopo 37 anni, finalmente, ma molti lettori pensano
meriterebbe di più, per esempio una miniserie. Il personaggio è stato benissimo
caratterizzato da Nolitta, ne
conosciamo le incredibili e multiformi abilità, ne conosciamo la condizione
sociale, la provenienza... insomma un mucchio di spunti. Si partirebbe con la
quasi certezza di uno zoccolo duro di acquirenti che non ci sarebbe per un
personaggio nuovo di zecca... alcuni hanno anche ipotizzato che potrebbe essere
o diventare un ottimo agente di Altrove... Cosa ne pensi?
Temo che
gli anni saranno più di 37. Riguardo a Supermike, se è vero che Nolitta è stato bravissimo nel
tratteggiare il personaggio, non è così vero che sappiamo troppo di lui. Magari
si potrebbe aggiungere qualche particolare in più. In ogni caso, senza voler
ipotecare il futuro, non mi pare che Mike Gordon abbia le caratteristiche per
diventare un agente di Altrove (non sembra tipo da votarsi a una missione superiore
che vada al di là dell’alimentare il suo ego smisurato), e soprattutto il tipo
di tematiche affrontate dalle storie collegate ad Altrove non è quello che ci
si aspetta di veder collegate a Supermike.
3 – Volevo
chiedere a Moreno se l’abbigliamento di Shyer è realmente ispirato a quello
utilizzato nello sciamanesimo femminile degli Indiani d’America o se è stato
completamente inventato. Grazie.
Non c’è
nessun riferimento a nessun tipo di abbigliamento o paramento sacerdotale che
io conosca. Peraltro, la tradizione dello sciamanesimo femminile è di molto
antecedente all’organizzazione sociale dei nativi americani, perdendosi nella
notte dei tempi ed essendo probabilmente il primo tipo di sciamanesimo
dell’umanità. Anzi, la cultura pellerossa è già tarda rispetto alla tradizione
ancestrale delle profetesse, ed è patriarcale. Ricordo, a questo proposito, che
qualcuno ha pensato che nel creare Shyer io e Ferri ci siamo ispirati, nel nome e nell’aspetto, a un personaggio
della saga di He-Man, chiamato Sharella. Ora il nome Shyer deriva da una parola inglese che significa "ombrosa": mi è parso musicale e l'ho adottato. Sharella non ho idea di che cosa significhi, immagino che anche questo nome sia sembrato eufonico ai suoi autori. Riguardo all'aspetto, quello di Shyer l'ha inventato Gallieno Ferri nel 2001 quando si è trovato ad illustrare "Darkwood
Anno Zero": può essere credibile che Ferri abbia gardato i personaggi della saga di He-Man? Figuriamoci: Gallieno si è semplicemente rifatto ai suoi punti di riferimento classici che sono i disegni di maestri come Alex Raymond. Raymond, dal canto suo, con le sue eroine del pianeta Mongo, ha ispirato centinaia di artisti, fra cui, evidentemente, i creatori di Sharella, chiunque essi siano. Per convincersi, basterà cercare in rete immagini della principessa Aura o di Dale Arden.
4 – Caro Moreno,
Baltorr ha recentemente pubblicato la foto di un disegno della prossima storia
che parla del ritorno di Hellingen. In questo disegno vediamo l’organizzazione
del Tessitore. Questo significa che Hellingen tornerà alleato con il Tessitore?
Come si sono conosciuti? Qualcuno ha commesso un errore e ha inserito il titolo
sbagliato sopra il disegno?
Gli incappucciati che
si vedono nelle prime tavole di “Mistero
sul monte Naatani” sono i membri della congrega dei “Discepoli di
Hellingen”, come ormai si sa. Non c’è nessun riferimento agli uomini del
Tessitore. Del resto, un cappuccio in testa non fa il monaco.
5 – Sarà possibile rivedere il
personaggio del dottor Stubb redivivo, oppure - che ne so - un suo figlio
colpito dalla stessa maledizione?
Tenderei a escluderlo, perché la vicenda del dottor Stubb è
stata perfettamente conclusa da Nolitta
e riportare in vita il medico di Stormy Pass sarebbe un po’ tradire lo spirito
di quella bella storia. Quanto a un figlio, non è che la licantropia si
trasmette per via genetica, quindi sarebbe assurdo sia proporre uno Stubb
Junior nato licantropo a causa del DNA paterno, sia vederlo trasformarsi perché
anche lui, guarda un po’ la combinazione, è stato morso da un lupo. Peraltro,
di vicende di licantropi possiamo inventarne quante vogliano, dato che tutti
possono venire contagiati e mutarsi in Lupi Mannari. Faccio notare che non
troppi anni fa abbiamo appunto fatto tornare un Uomo Lupo (anzi, più di uno) in
una storia di Joevito Nuccio
intitolata “Plenilunio”.
6 – Alla fine de “L’araldo di Cromm”, Lucius incalza
Zagor sul perché riesce a vedere le banshee, ipotizzando qualcosa che lega la
famiglia Wilding ai servi di Cromm, a cui Zagor risponde seccamente di no
cambiando discorso. Quel dialogo sembrava ipotizzare un risvolto à la Martin Mystere col padre ex Uomo in
nero. Nulla di tutto questo nella storia di giugno (a mio parere per fortuna).
La domanda è: avevi intenzione di prendere quella direzione e poi hai cambiato
idea? Oppure è stato solamente un furbo cliffhanger? Oppure me lo sono solo
immaginato io?
Avevo
intenzione di raccontare qualcosa legato a un parente irlandese del padre o
della madre che in qualche modo aveva “iniziato” da bambino il piccolo Pat ai
riti della setta, all’insaputa dei genitori e dello stesso inconsapevole
ragazzino, per scopi misteriosi sui quali mi proponevo di riflettere. Il “furbo
cliffhanger” prevedeva appunto una seconda storia basata su uno spunto di
questo tipo. Poi mi sono convinto che creare troppi precedenti nel passato, già
pieno di retroscena, di Mike e Betty Wilding, sarebbe stato un errore. Così, ho
pensato a Kandrax, trovando anche il modo di annunciare la storia del suo ritorno
a cui stanno lavorando Chiaverotti e
Torricelli.
7 – Digging Bill è stata la guest star del
Color Zagor del 2017. Ma quando rivedremo il simpatico cercatore di tesori
sulla serie regolare? Manca dalla collana Zenith, dal 2010 se non erro.
Non ci sono ritorni all’orizzonte, ma lo riporteremo di
sicuro in scena.
8 – Per quanto penso sia improbabile
un loro ritorno, mi sapresti dire se hai mai preso in considerazione un ritorno
dei Maya incontrati da Zagor ne “La
città nascosta”?
Dopo aver
realizzato una lunghissima avventura con gli Aztechi (mia e di Ferri) direi che per il momento è meglio
lasciar perdere.
9 – Visto che una pubblicazione
cartacea non sembra nelle intenzioni della casa editrice, in nome del popolo
zagoriano non si potrebbe fare un regalo mettendo on-line “Il re di Cuenca Verde”?
Ogni
volta che ho proposto di pubblicare in qualche forma, modo o maniera “Il re di Cuenca Verde”, la direzione ha
sempre preferito soprassedere. Se quella storia non venne pubblicata all’epoca,
ci sarà pure un motivo.
10 – Caro Moreno, c’è la possibilità
che in futuro si legga una storia il cui tema sia Atlantide?
Viste le proteste dalla
fazione degli anti-atlantidei, meglio pensare ad altro. Anche perché, e qui gli
anti-atlantidei hanno ragione, il filone è stato sfruttato a lungo. Faccio
notare che, comunque, un accenno ad Atlantide si è fatto anche nella storia “Monument Valley” in cui compare la
figura (storica) di Ipazia di Alessandria. Qualcosa del genere accadrà ancora,
immagino, senza però che su Atlantide o su Mu ci si dilunghi.
11 – Caro Moreno, rivedremo presto
Dexter Green?
“Presto” no. Prima o poi, sicuramente sì. E di nuovo
approfitto di questa domanda per far notare a chi contesta i “ritorni” che
questi sono richiesti da tanti.
12 – Ho sentito dire che ci sarà finalmente
un incontro tra Tex e Zagor…Ma è vero?
Chi vivrà vedrà.
13 – Per
quanto non mi pare sia un’opinione molto condivisa da altri, io ho generalmente apprezzato le storie scritte da Antonio Zamberletti. Ci sono altre sue avventure in vista di
pubblicazione?
Sì, e non poche. Peraltro anch’io apprezzo Zamberletti.
14 – Caro Moreno, in un periodo come
il nostro caratterizzato dal “politicamente corretto” anche nell’ambito delle
pubblicazioni a fumetti, quanto ti senti limitato da ciò nella tua creatività
(ammesso che sia così)?
La mia
opinione sul “politicamente corretto” è politicamente scorretta. Questo non
vuol dire che mi piaccia la scorrettezza, ma che non sopporto le censure e
ritengo intollerabile che qualunque cosa si dica ci sia qualcuno che si senta
offeso, per cui bisogna stare attenti a non urtare la sensibilità di nessuno.
Ma se si scrive per un vasto pubblico e se si collabora con una Casa Editrice
tradizionalmente attenta al rispetto delle idee di tutti, è giusto attenersi a
certe regole. Perciò, mi rendo conto da solo della necessità di restare nei
limiti imposti dal buon senso. Essere “politicamente corretto” scrivendo Zagor
non mi pesa, essendo lo Spirito con la Scure corretto di suo. In generale,
però, sicuramente gli autori di fumetti (ma anche i registi, i cantanti, gli
scrittori) erano più liberi in passato. Oggi, persino sul “Vernacoliere”
bisogna stare attenti a quel che si dice o si disegna.
15 – Moreno, non hai mai pensato a
“elaborare” un mappa di Darkwood sulla base di tutte le avventure zagoriane?
Potrebbe essere un bel gadget!
Ci vorrebbe qualcuno che la
elabori al posto mio. Sarebbe un lavoro troppo impegnativo da fare, con tutti
gli impegni che ho, se dovessi occuparmene da solo.
16 – Una
domanda extra-zagoriana per Moreno: quale sarà il prossimo libro che
pubblicherai?
Non è una
domanda “extra-zagoriana”, visto che sto lavorando a un libro intitolato “Io e Zagor” (sottotitolo: “La strada per Darkwood”) che uscirà
entro l’anno per Cut-Up.
17 – Ho saputo che a breve debutteranno in edicola, allegati
al Corriere della Sera, una serie di 50 volumi di grande formato, settimanali,
che ripropongono le migliori avventure di Dylan Dog. Corre voce che a breve
ritornerà la Collezione Storica a Colori per Tex, così come è stato lasciato
intendere sulla pagina ufficiale del personaggio di Facebook. A questo punto
c’è da chiedersi se noi zagoriani saremo altrettanto fortunati. Lo Zagor CSAC
ritornerà?
La
Collezione Storica a Colori era un’iniziativa (molto fortunata) di Repubblica e
L’Espresso. La chiusura della collana dipese da loro. A questo punto, non so se
vorranno proporre alla Bonelli una ripresa delle pubblicazioni, considerando
che il mercato aveva decretato il pollice verso non tanto per una ristampa di
Zagor in quanto tale, quanto per una ristampa in quel formato (molto
ingombrante e costoso). In altre parole, quei volumoni hanno fatto il loro
tempo. Adesso le vendite premiano formati più agili e meno costosi. Per questo
mi sembra inattendibile anche la “voce” di una ripresa della Collezione Storica
a Colori di Tex – di cui non so assolutamente nulla. Sarò lieto di venire
smentito.
18 – Mi sono da poco riletto le
avventure di “Iron-Man” e “Gli evasi” apparse sull’ultima
pubblicazione da libreria e le ho ri-trovate di una bellezza incredibile, sia
come storie che come disegni. In particolare la seconda, in cui il maestro Ferri ha rappresentato la foresta di
Darkwood in modo assolutamente impareggiabile… Tutto ciò per domandarti: è per
caso in lavorazione un’avventura di guerre fra tribù indiane ambientata
interamente a Darkwood?
Concordo sul giudizio
riguardante le avventure con Iron Man e con la preferenza verso la seconda. Al
di là delle trasferte, le avventure di Zagor sono comunque quasi sempre
ambientate interamente a Darkwood, per cui non è di questo tipo di
ambientazione che si possa sentire la mancanza. Allo stesso modo, gli indiani
ci sono spesso e volentieri. Il filone delle guerre fra tribù è ricorrente, per
cui ricorrerà ancora.
19 – La serie Zagor - Le Origini verrà pubblicata tutta anche in formato
cartonato gigante?
Molto
probabilmente sì. Ma, nel caso, con tempi più lunghi rispetto alla miniserie da
edicola.
20 – Caro Moreno sto seguendo con piacere le “disavventure” spaziali
dei personaggi di “Stelle a Strisce”
creati da te e James Hogg. Due
domande in merito: perché recentemente è cambiata la pubblicazione sulla quale
appaiono? Sarà possibile in futuro trovare le strisce raccolte in un bel volume
(cosa che personalmente auspico)?
Il cambiamento della testata su cui appaiono le strip di “Stelle a strisce” è dovuto alla
chiusura, decisa dell’editore, di “Enigmistica mia”, là dove erano inizialmente
comparse. Fortunatamente io e James abbiamo trovato ospitalità su una nuova
pubblicazione, “La sai l’ultima? Quiz”.
Finché questa nuova rivista durerà in edicola, e si spera lo faccia a lungo,
continueremo lì. Circa il volume, verrà fatto sicuramente se e quando avremo
raggiunto un numero di strisce sufficiente. Per ora non c’è abbastanza
materiale.