sabato 24 dicembre 2011
martedì 20 dicembre 2011
Una giornata con Gallieno
Il 17 Dicembre scorso ho partecipato all’inaugurazione della mostra “Gallieno Ferri, cinquant’anni con Zagor”, organizzata dall’associazione culturale “Le Arcate” e tenutasi nella città di Recco, residenza del creatore grafico, principale disegnatore ed esclusivo copertinista dello Spirito con la Scure.
Con tutta probabilità si è trattato dell’ultimo appuntamento zagoriano per i festeggiamenti del cinquantennale.
Ma qui non voglio parlarvi della mostra in sé (per chi lo volesse, sul sito del Forum www.spiritoconlascure.it ho postato diverse foto della manifestazione), bensì di tre precisi momenti della bellissima giornata che ho avuto l’onore di trascorrere, al termine dell’inaugurazione, insieme a Gallieno Ferri.
Il primo momento di cui voglio farvi partecipi è quello dell’eccellente pranzo allo storico ristorante “Da ö Vittorio” a base di focaccia di Recco col formaggio, pansotti al sugo di noci e questi dolci deliziosi, il tutto abbondantemente annaffiato con Amanda, un Malvasia secco frizzante. Anche la conversazione culinaria con uno dei due fratelli gemelli proprietari del ristorante è stata divertente ed interessante al contempo...
Il secondo, impagabile momento, è stato quando Gallieno mi ha portato al Museo Marinaro di Camogli e mi ha fatto da cicerone aggirandosi perfettamente a suo agio tra quadri, documenti, modelli di bastimenti, fotografie, strumenti e volumi nautici, reperti, fornendomi una marea di informazioni su golette, skipper, velieri, incrociatori...
Oltre che “disegnatore principe” di Zagor, persona dai modi squisiti, ottimo anfitrione e uomo di grande cultura marinara, Gallieno è molto attaccato a Recco, propria città di adozione (lui è, infatti, nato a Genova).
Lo dimostra il fatto (ed è questo il terzo momento di cui voglio farvi partecipi) che ha voluto portarmi al Santuario di San Michele e del Santissimo Crocifisso, una chiesa che si affaccia sul mare edificata nel XVI secolo lungo la strada che porta a Camogli.
Gallieno mi ha raccontato che i pirati assaltarono e devastarono Recco per ben due volte, nel 1557 e nel 1646. Per difendersi dalle scorrerie dei saraceni, e in particolare dal terribile pirata Dragut, in quel periodo i recchesi costruirono un castello accanto a un oratorio, l’odierno Santuario di San Michele, che è sede di una delle più antiche confraternite della Liguria, fondata nel 1399 quando i pellegrini Bianchi di Provenza, diretti a Roma, lasciarono a Recco un loro Crocifisso, tuttora custodito presso il Santuario. Con questo “Crocifisso Moro” di pregevole fattura, la confraternita partecipa alla solenne Processione dell’8 Settembre insieme a quelli delle confraternite dei paesi del levante, durante la quale i “cristezanti” (voce dialettale che identifica i confratelli che portano la Croce) percorrono il tragitto ricordando la Via Crucis e la passione di Cristo.
Orbene, all’ingresso del Santuario si può vedere questa targa commemorativa:
Il lettore zagoriano, ed anche a chi avesse osservato bene la firma in calce all’ultimo disegno, non avrà fatto fatica a identificare l’inconfondibile tratto del maestro ligure!
Ebbene sì, l’autore di questi cinque “quadretti” di storia recchese è proprio Gallieno, il quale ha sempre molto piacere nel ricordare questo suo lavoro, il primo da lui fatto in omaggio alla comunità di Recco e alla sua religiosità.
E con questo simpatico scoop che offro agli appassionati zagoriani posso ormai considerare chiusi i molti momenti di festeggiamento per i 50 anni di Zagor che mi hanno accompagnato lungo questo 2011...
Ma... che dico??? Noooo! Mi sono sbagliato!
Il vero ultimo appuntamento dei festeggiamenti per il cinquantennale di Zagor avrà luogo domani, 21 Dicembre 2011, in un locale milanese dove una trentina di persone tra autori, disegnatori e forumisti di SCLS si ritroveranno per la consueta Pizzata Natalizia Ambrosiana.
AAAHYAAKKK!!!
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giovedì 15 dicembre 2011
Aurora
Uno dei tanti motivi di felicità della mia esistenza è mia figlia Beatrice.
Ha compiuto sette anni lo scorso 26 Novembre e con lei, nel tempo libero, oltre a tanti libri, leggo anche le avventure di Zagor. Naturalmente, essendo una femminuccia, lei si è sempre in un certo qual modo lamentata che gli eroi dei fumetto fossero “solo” Zagor e Cico, cioè due maschi, e che non ci fosse nemmeno una femmina a dar loro man forte nelle avventure...
Allora Beatrice si è “inventata” la presenza di una ragazza di nome Aurora che vive con Zagor e Cico nella capanna della palude (senza – naturalmente – rendersi conto delle implicazioni “sessuali” che una coabitazione del genere comporterebbe…) e li accompagna nelle loro avventure…
Tanto che, quando leggo frasi del tipo: “Zagor e Cico partirono dal villaggio indiano diretti alle Montagne Lucenti…” Beatrice mi interrompe e mi “corregge”: “Zagor, Cico e Aurora partirono dal villaggio…”; oppure, mentre Cico in un combattimento fa spesso la figura dello sprovveduto, Beatrice mi chiede che le descriva Aurora che combatte bene quanto lo stesso Zagor…
Ma perché raccontarvi questo quadretto della mia vita familiare?
Perché, quando al Raduno Autunnale del Forum www.spiritoconlascure.it, tenutosi a Città di Castello nei giorni 7, 8 e 9 Ottobre scorsi, ho visto questo disegno zagoriano di Marcello Mangiantini
ho subito pensato: “La ragazza sulla destra potrebbe benissimo essere l’“Aurora” di mia figlia! E se al posto dell’indiano ci fosse raffigurato Cico, ecco che ci troveremmo di fronte al “magnifico” trio: Zagor, Cico e Aurora!!!”.
Ho pensato, allora, che sarebbe stato un bel regalo di compleanno per Beatrice ricevere un disegno tipo quello sopra riportato ma con Cico in luogo dell’indiano, e mi sono deciso a scrivere a Marcello Mangiantini per chiedergli se poteva realizzarmelo.
Marcello mi ha subito dato un riscontro positivo, ma aggiunse che avrebbe avuto bisogno un po’ di tempo per pensare a come realizzarlo e poi mi avrebbe fatto sapere: “Così su due piedi mi viene in mente uno Zagor più umoristico e morbido”, mi ha risposto.
Tre giorni dopo mi ha scritto nuovamente: “Stavo pensando al disegno per tua figlia Beatrice, ma avrei bisogno di un chiarimento. Aurora è un'indianina, una trapper o una specie di Pippi Calzelunghe dei boschi? So per esperienza che a deludere i bambini basta un attimo o un dettaglio. Se riesco a Lucca ti porto almeno il bozzetto, se vuoi vederlo. Altrimenti vado avanti a modo mio”.
Dopo aver ulteriormente approfondito con Beatrice, senza naturalmente rivelarle nulla, le caratteristiche di Aurora, ho risposto così a Marcello: “E' una ragazza bianca, di circa 20 anni, con capelli biondi e molto bella! Veste come un'indiana, tipo la Pocahontas del cartone di Walt Disney; indossa mocassini indiani e una gonna e una casacca di pelle (effettivamente un po' come la ragazza raffigurata nel disegno che portasti a Città di Castello... ecco perché me l'aveva fatta venire in mente). A Lucca conto di esserci, ma per il bozzetto non ti preoccupare: mi fido di te!”.
Una settimana dopo, ecco che ricevevo una nuova comunicazione di Marcello: “Colto da slancio creativo e sostenuto dalla tua fiducia mi son messo all'opera. Domenica ti porto il disegno per Beatrice”. Pertanto il nostro grande disegnatore non aveva solo approntato un bozzetto ma aveva addirittura completato il disegno!
Ma quale non è stata la mia sorpresa, a Lucca, quando mi sono ritrovato tra le mani non un “semplice” disegno a china bensì un vero e proprio, stupendo acquarello!!!
Qui sotto lo potete ammirare in tutto il suo splendore:
Ecco che, quindi, otto giorni prima del suo compleanno, ho deciso di svelare a Beatrice, un giorno alla volta, un particolare di questo disegno, senza naturalmente dirle che si trattava di un regalo per lei. Questi sono gli otto particolari fotografati e mostrati a Beatrice:
Quando poi, la mattina del suo compleanno ha aperto l’involucro che conteneva il disegno e ha potuto finalmente vederlo… è rimasta estasiata e letteralmente senza parole (il che è tutto dire per chi sa come chiacchiera mia figlia…)! Poi ha fatto un grandissimo sorriso e ha esclamato: “E’… è… Auroraaaa!!!”.
Un momento assolutamente impagabile, per me! Grazie mille, Marcello!
A proposito…
Per chi non lo conoscesse, Marcello Mangiantini è nato a Pescia (PT) il 30 aprile 1971. Diplomato al Liceo artistico di Lucca, si è avvicinato al mondo del fumetto partecipando ad un paio di edizioni del concorso "Pierlambicchi"di Prato. Nel '95 è entrato a far parte dell’associazione “Lucca Fumetto” attraverso la quale ha pubblicato i suoi primi lavori.
Nel '96 comincia il sodalizio con lo sceneggiatore Marco Di Grazia col quale realizza i cinque episodi della serie ”Area 51”.
Nel 2000 ha pubblicato, sempre sceneggiato da Di Grazia, “Filippo Mazzei, un eroe della Rivoluzione Americana”, la biografia dell’illustre cittadino del Comune di Poggio a Caiano. Il lavoro, grazie al gemellaggio con la città di Charlotteville, viene pubblicato anche in una edizione americana.
Nel 2002 ha realizzato, su testi di Ermes Senzò, “Il Diavolo Bianco”, quattro episodi sempre ambientati durante le guerre coloniali, pubblicati dall’Editoriale Mercury.
Nel 2003 ha avuto inizio la sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore con l’ingresso nello staff dei disegnatori di Zagor.
Nel 2006 esce in edicola la sua prima storia zagoriana: “Là dove scorre il fiume”, scritta da Luigi Mignacco (serie regolare nn. 488/489), cui seguono “Il maleficio di Anulka”, di Moreno Burattini (Speciale n. 19 – 2007), “Le Aquile del Nord”, di Ade Capone (Maxi n. 12 – 2009), “Il morso del serpente”, di Luigi Mignacco (serie regolare nn. 538/539 – 2010), “Nelle terre dei Dakotas”, di Luigi Mignacco (Maxi n. 16 – 2011), “La danza degli spiriti”, di Mirko Perniola (Speciale n. 23 - 2011), e la recentissima “Nel regno dei Cajun”, scritta da Diego Paolucci e Mirko Perniola (serie regolare nn. 556/559 - 2011/2012).
Al di là e ben oltre queste notizie bio/bibliografiche, in realtà Marcello Mangiantini è un amico simpaticissimo, sorridente, sempre disponibile e devo rivelare che a lui mi unisce un’altra “passione”: quella per un buon amaro Fernet-Branca al termine di ogni pasto!
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