martedì 26 novembre 2024

Sopra l’abisso (Zagor Più 15)

Questo nuovo numero della collana Zagor Più presenta per la dodicesima volta il format ormai noto come “I racconti di Darkwood”: una serie di brevi avventure racchiuse da una storia “cornice” che funge da incipit, raccordo e chiusura. Il titolo complessivo dell’albo è Sopra l’abisso.

Questa volta le avventure sono narrate “a più voci”, all’interno di un vivace saloon nel gelido Canada, da persone che non hanno mai incontrato Zagor personalmente ma che ne hanno sentito narrare le mirabili gesta. Verrà mostrato il ritorno di “Smiling” Joe, conosceremo Valerie, una giovane donna in pericolo a cui Zagor giunge a prestare aiuto, scopriremo il tragico destino di una carovana maledetta e assisteremo alla drammatica scalata, sospesa sull’abisso, di un picco sferzato dai venti…

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Iniziamo dalla cosiddetta “storia cornice”, intitolata “Il vecchio Tom”. Disegnata, come di consueto, dal bravo Stefano Voltolini e scritta da Marcello Bondi (già visto sullo Zagor Più n. 3 del novembre 2021) ambientata a Heavenstone, un piccolo porto sulla costa canadese, nel cui saloon si ritrovano attorno ad un tavolo il trapper Hugh, il commerciante David, il vecchio Tom e il portuale Smith, serviti dalla cameriera Mary, i quali, tra un’interruzione e l’altra a suon di cazzotti, raccontano quattro storie con protagonista il mitico Spirito con la Scure. Narrazione divertente, con tanto di sorpresa finale: due degli altri avventori del saloon (i cui visi non vengono inizialmente mostrati) si riveleranno essere proprio Zagor e Cico!


Il primo racconto narrato, “Il ritorno di Smiling Joe, è opera dalla coppia di autori che ha scritto la storia più lunga della saga di Zagor (l’ultimo ritorno di Spermike), vale a dire Moreno Burattini e Marco Verni. Questa storia di 30 pagine recupera un comprimario apparso una sola volta in un brevissimo episodio degli anni ’60, di cui il curatore della collana parla diffusamente nell’introduzione a pag. 4, ma che è rimasto nel cuore dei lettori di lunga data. Il tono della narrazione è assolutamente in sintonia con la storia antesignana, per cui, dopo varie peripezie, abbiamo il classico lieto fine che riesce a strappare un sorriso. Una curiosità da sottolineare è che Marco Verni, con questo racconto, risulta essere ad oggi l’unico disegnatore pubblicato su tutte le collane zagoriane!


La seconda storia, “Valerie, scritta dall’ormai collaudato Francesco Testi, vede ai disegni Cristiano Spadavecchia (qui alla sua seconda prova zagoriana). Il suo tratto classico e pulito ben si adatta alla storia (da segnalare, a mio parere, solo qualche leggera “imperfezione” in alcuni volti di Zagor), che coinvolge il giustiziere di Darkwood (anche sentimentalmente) con una bella locandiera dall’oscuro passato.


La carovana maledetta di Stefano Fantelli (che sta diventando sempre più una colonna dell’universo avventuroso zagoriano) è la storia che ho preferito. Un racconto cupo, notturno, nel quale la minaccia soprannaturale affrontata da Zagor si rivela davvero inquietante, per non parlare degli ottimi disegni di Giuliano Piccininno che ha voluto sperimentare l’utilizzo di una china diluita per ottenere delle originali sfumature di grigio.


Chiude il volume la storia di 50 pagine “Il picco”, scritta da Moreno Burattini, che mostra la pericolosa ascesa di un’impervia montagna (e l’altrettanto sorprendente discesa) da parte di Zagor che deve recuperare il bottino di una rapina che vi è fortunosamente precipitato. Ai disegni troviamo l’esordiente Marco “Will” Villa, figlio d’arte (suo padre è il celebre Claudio, disegnatore e copertinista di Tex), giunto a cimentarsi con l’eroe di Darkwood con risultati davvero eccellenti. Lo vogliamo assolutamente come disegnatore regolare dello Spirito con la Scure!!!

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Terminata la lettura di questo volume, non ci resta che attendere la prossima uscita della collana, dal titolo “Wyandot”, contenente una sola storia lunga ad opera di Jacopo Rauch e Stefano Di Vitto che vedrà il ritorno del sakem Akenat… In edicola il 22 febbraio prossimo!

 



martedì 12 novembre 2024

Il re di Cuenca Verde (Zagor Speciale n. 39)

Cuenca Verde è un’isola su cui si è insediato un piccolo regno abitato da profughi spagnoli fuggiti dal Messico, il cui re è il perfetto sosia di Cico. Oscure trame alla corte del sovrano spingono alcuni ministri e militari a cercare di sostituirlo con Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales, ritenendo di poterlo manovrare. Il pancione viene rapito e Zagor si getta all’inseguimento dei congiurati per liberare il suo fedele amico.

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Alla fine gli zagoriani “completisti” hanno vinto! Dopo anni di reiterate richieste, sia di persona che sul web, la classica goccia che buca la pietra, gli appassionati zagoriani sono stati ascoltati e con l’operazione “recupero storie introvabili” ecco che il famosa (o famigerata) storia cult Il re di Cuenca Verde è stata pubblicata.

Se non ricordo male, fu nel 2007/2008 che si cominciò a parlare di questa storia inedita rinvenuta fortunosamente negli archivi della Casa Editrice. Tanto che, in occasione del Raduno primaverile del Forum SCLS del 2008, Moreno Burattini portò con sé alcune fotocopie a grandezza naturale delle tavole, da mostrare e regalare agli appassionati. Qui sotto potete vedere quella che mi toccò in sorte, corrispondente alla pagina 34 di questo Speciale.

Che dire della storia? È di fatto una commedia, dove tutti gli “attori” si comportano di conseguenza. Cico la fa da padrone (tanto che qualcuno ha commentato che sembra quasi uno degli Speciali a lui dedicati). Il tono è leggero (pur non mancando alcuni momenti drammatici da cappa e spada), persino il cattivo di turno si potrebbe definire “da operetta”, e la storia è simpatica in sé.

Ma proprio tutti questi elementi fanno capire perché, all’epoca della sua realizzazione, non abbia potuto vedere la luce sulla Collana Zenith.

Se le altre storie di Giorgio Pezzin (La pista del west, Sfida al campione, L’uomo eterno - delle quali solo la prima avevo veramente apprezzato) avevano comunque toni prevalentemente seri, pur non mancando di elementi comici riusciti, questa invece sembra destinata ad un pubblico di ragazzini …ammesso che questo sia da considerarsi per forza un elemento negativo… lettori di storie più “leggere” come quelle di Topolino (non dimentichiamo che Pezzin è, ed è stato, soprattutto uno sceneggiatore Disney). Infatti qualcuno ha anche fatto notare una certa somiglianza tra questa storia e quella di Topolino sosia di Re Sorcio di Floyd Gottfredson del 1937…

Per quanto concerne i disegni, devo dire che è stato bello rivedere il tratto di Pini Segna, che durante la mia adolescenza non ho mai apprezzato su Zagor ma che ora ho trovato piacevole.

In conclusione, questo Speciale lo ritengo un bel recupero vintage, una storia che mi sono divertito a leggere, con tante ingenuità sì, ma che a mio parere merita sicuramente un voto positivo. Inoltre, dato che molti zagoriani hanno per tanti anni insistito affinché venisse tirata fuori dal cassetto, ora non possiamo che essere indulgenti nei suoi confronti.

 



lunedì 11 novembre 2024

Pioggia infernale (Zagor Gigante 709/711)

L’inferno sembra essersi abbattuto su Darkwood: prima un inferno rovente di siccità, poi un inferno d’acqua, con il più violento e interminabile diluvio a memoria degli abitanti della foresta, che sembra essere scatenato da potenze ultraterrene. Ma, come sempre, sono l’avidità e la malvagità dell’uomo la causa di tutti i mali. Forse il Professor Verybad può spiegare l’origine dello scatenarsi degli elementi e  essere proprio lui la chiave per  fermare la distruzione che rischia di spazzare via paesi, villaggi, abitanti e il ricordo stesso della foresta. Il professore è convinto che fenomeni meteorologici tanto estremi siano provocati da macchine che qualcuno, tra i ranghi dell’esercito, ha fabbricato partendo da studi e ricerche che lui ha abbandonato, intravedendone il potenziale distruttivo. Per questo, lo scienziato chiede l’aiuto di Zagor, che intanto sta aiutando i pellerossa a mettersi in salvo.

Giunti a Fort King i timori del Professor Verybad trovano la loro definitiva conferma: qualcuno sta usando le sue invenzioni per realizzare un oscuro piano di distruzione e conquista! Ma quali sono i reali obbiettivi di chi vuole sommergere Darkwood? Verybad, sotto la scorta dello Spirito con la Scure e di un gruppo di guerrieri Mohawk agli ordini di Tonka, cui si uniscono alcuni trappers, parte alla ricerca dei luoghi in cui i militari traditori hanno piazzato gli apparecchi in grado di controllare il clima.

Zagor e i suoi alleati riescono a distruggere le tre diaboliche apparecchiature che hanno scatenato per giorni un ininterrotto diluvio sulla foresta di Darkwood, finita in gran parte allagata. Il capitano Harris, un ufficiale dell’esercito che ha salvato il professore da un attentato, raggiunge lo Spirito con la Scure e gli rivela di essere in realtà un agente della base di Altrove, l’organizzazione governativa segreta con cui più volte anche Zagor ha avuto a che fare. Harris spiega che a costruire le “macchine dell’apocalisse” è stato un gruppo di scienziati corrotti, al soldo del magnate Hackroyd, impossessatosi degli studi compiuti da Verybad sulla base di progetti risalenti ad antiche civiltà incredibilmente evolute, Atlantide e Mu. In seguito a uno scontro con il traditore colonnello Whiteman, Zagor si traveste da soldato e, aiutato da Harris, presenta il conto ai veri responsabili, mentre Verybad fa esplodere la macchina che aveva dato origine a tutto.

Mentre sugli albi mensili si dipana la storia del ritorno di Blondie con i disegni di Val Romeo che tanto stanno facendo discutere in rete (pro e contro) gli appassionati, scrivo la mia recensione su questa storia che invece pare abbia soddisfatto un po’ tutti.

Alessandro Russo conferma la sua padronanza della “materia zagoriana” già mostrata nelle sue ultime prove, con una sceneggiatura agile e avvincente, sorretta da un lessico scorrevole (a volte persino forbito e ricercato) e con scambi di battute che restano impresse nella mente (come quella qui sotto).

Zagor e Cico sono ottimamente delineati (addirittura il primo, a nolittiana memoria, non si fa remore a tirare sganassoni anche alle alte gerarchie dell’esercito; il secondo, alleggerisce la tensione della trama con le sue gag e i suoi tormentoni – come quello della “medicina miracolosa” contro il raffreddore); i comprimari storici come Verybad, Molti Occhi, Drunky Duck, risultano familiari al modo di sentire dei lettori; anche gli antagonisti hanno una loro personalità ben definita (il magnate Hackroyd con i suoi deliri di onnipotenza, il suo braccio destro Smithe, il colonnello Whiteman).


La storia, partendo da uno spunto fantascientifico (la macchina dell’apocalisse), si concentra sulle conseguenze nefaste che l’utilizzo di un macchinario potenzialmente pericoloso, inizialmente ideato da Verybad con fini positivi, può portare in concreto alla natura e alle popolazioni. È proprio questa, forse, la parte più interessante della vicenda, al di là di come poi i nostri eroi riescono a risolvere la situazione. Anche l’inserimento di elementi come Atlantide, Mu e la base di Altrove (che solitamente fanno storcere il naso a più di un lettore) non appesantiscono la trama, ma fungono da giustificazione a come sia stato possibile creare il marchingegno che ha causato la pioggia infernale.


Il disegnatore Gianni Sedioli, infine, ci regala una delle sue migliori prove su Zagor. Splendido prologo, cura nei dettagli, ottimi primi piani, notevoli chiaroscuri, grandi splash-pages davvero belle ed evocative. La tavola conclusiva, poi, sottolinea ottimamente l‘epicità del personaggio di Zagor.







giovedì 7 novembre 2024

Il “making of” della Collana Aquila

            Nel mese di maggio del 2023, nel corso di una delle mie visite in redazione, ho avuto la possibilità di fotografare alcune pagine di una storia che come titolo di lavorazione aveva Gli spiriti della foresta, sceneggiata da Giovanni Eccher e disegnata da Gaspare e Gaetano Cassaro.

In cantiere dal 2016, sino al 2020 le sue 160 pagine erano inizialmente destinate ad essere pubblicate sulla collana Speciale Zagor; poi venne decisa la sua collocazione in una delle nuove serie a striscia. Poche settimane fa è effettivamente uscita sulla Collana Aquila, con il titolo “collettivo” de La miniera dell’incubo e con le belle copertine di Joevito Nuccio, la terza serie di questa collezione che, come scrive Moreno Burattini nell’introduzione del primo numero, “ripropone il formato di quell’indimenticabile epoca, erano gli anni Cinquanta e Sessanta, in cui i fumetti si sfogliavano, e leggevano, in orizzontale”.

Nel 2023 non avevo la possibilità di mettere in rete le foto che avevo scattato, non essendo ancora stata pubblicata la storia, cosa che invece posso fare oggi.

Al fine di darvi l’idea del lavoro redazionale, come in una sorta di “making of” cinematografico troverete le mie foto di più di un anno fa accostate alle vignette così come sono state definitivamente pubblicate sugli albetti a striscia.

Queste sono alcune “prime pagine” tratte dagli albi 3, 4, 5, 6 e 7












Qui, invece, abbiamo due pagine in cui sono riportati

i dialoghi dei balloon in fase di lavorazione,

accostati a quelli definitivi














Sperando che questa breve rassegna vi abbia interessato,

vi saluto dandovi appuntamento al prossimo articolo.

 



martedì 5 novembre 2024

Sketches zagoriani da Lucca Comics 2024

Con Davide Gianfelice

Con Pasquale Frisenda

Qui sotto potete vedere due sketches zagoriani

che hanno gentilmente eseguito per me

Davide Gianfelice e Pasquale Frisenda.

Il primo lo ha disegnato sulla cover bianca

della variant dell’albo “La scure e il fulmine”,

il secondo sul suo “Artbook”

edito da Cut-Up Publishing.


Davide Gianfelice

https://youtu.be/CzCcffEthls


Pasquale Frisenda

https://youtu.be/0Pmt_vn6-4Y