Il quarantaduesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura contro i Fratelli del Fiume nonché la
prima parte della storia “Il buono e il cattivo”.
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TRAGICO CARNEVALE
Nel loro viaggio di ritorno a Darkwood, Zagor e Cico
arrivano a New Orleans, in Louisiana, da poco diventata territorio americano,
proprio mentre sta per iniziare il Carnevale. Ma la festa si muta presto in
tragedia: Donovan, il comandante del presidio militare della città, viene
ucciso a sangue freddo, durante la sfilata dei carri, da qualcuno che si è travestito come Cico.
Quindi il simpatico messicano diventa il maggior sospettato, e viene scagionato solo
grazie all’intervento del capitano Ellis (una vecchia conoscenza di Zagor).
Da qui in avanti, i
nostri due eroi vengono involontariamente coinvolti nelle macchinazioni dei Fratelli
del Fiume, un’organizzazione
sovversiva che vuole trasformare la zona di New Orleans in un piccolo stato
indipendente filofrancese. Zagor, Cico e il giovane capitano Ellis si impegnano
a combatterli, cercando anche l’appoggio dei proprietari terrieri della zona.
Dopo vari agguati e
colpi di scena, la resa dei conti non tarda a giungere: sono proprio gli
aristocratici della zona, guidati dal nobile Alphonse de Marigny, che hanno
costituito la fratellanza, avvalendosi dei loro schiavi di colore come carne da
macello nei vari attentati.
Zagor viene catturato e gettato in pasto a un enorme
alligatore, ma si salva e passa al contrattacco. Il terrore comincia allora a
serpeggiare tra i rivoltosi: il signore di Darkwood vale più di tutti loro
messi assieme! E ha dalla sua un inaspettato alleato...
Con un improvviso
voltafaccia, uno di questi nobili “indipendentisti” (il giovane Marcel Dutronc)
si unisce a Zagor nello scontro finale che, grazie all’intervento dei militari
americani, si risolve per il meglio.
Storia bellissima e
ricca di fascino, soprattutto per l’ambientazione geografica ed i richiami
storici ad uno schiavismo ancora in auge negli Stati Uniti del sud, uno
schiavismo molto “complesso” (come ben tratteggiato da Nolitta), che lascia
trasparire quasi un rapporto “devozionale” tra gli schiavi e i loro padroni: i
primi sono addirittura disposti spontaneamente ad uccidere e a morire per i
secondi!
Molto ben delineati i
personaggi dell’aristocrazia sudista, i quali sembrano vivere in un mondo fuori
dal tempo e con ideali che ormai sono destinati a tramontare. La redenzione di
uno degli avversari di Zagor (il giovane Dutronc), poi, è uno dei cavalli di
battaglia delle storie nolittiane.
Indelebili nella
memoria alcune scene: il primo bacio in assoluto dato da Zagor a una donna in
una sua avventura (la “damina” della sfilata); la sorpresa dell’attentato
iniziale; la sfida a fioretto con Dutronc (che Zagor, molto prosaicamente,
vorrebbe risolvere a pugni!!!); il duello subacqueo con il gigantesco
alligatore Matusalemme ed il lancio della sua testa attraverso la
finestra; il colpo di scena finale della redenzione di Dutronc.
Un Donatelli al massimo
della forma ci mette il resto...
Una storia, a mio
parere, da inserire nella top ten zagoriana!