Il numero 103, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura con i predatori della valle del diavolo, nonché la storia completa “Inferno bianco”.
I PREDATORI DELLA VALLE DEL
DIAVOLO
La Valle
del Diavolo è uno strano carcere all’aperto, in cui i detenuti sono lasciati
allo stato brado, prigionieri di una valle senza uscite. Zagor vi è finito a
causa di Tom Goodbar, che vuole costringere lo Spirito con la Scure a trovare
suo figlio Roy, rinchiuso nella Valle. E ha rapito Cico per obbligare Zagor a
farlo.
Nelle Valle
del Diavolo, si trovano tre gruppi di ergastolani: quelli comandati da Big
George, che coltivano i campi e vivono in vere case; i predatori della Valle
del Diavolo, che vivono confinati nella parte più selvaggia, al di fuori di
ogni controllo delle autorità; e i bestiali mangia cadaveri, che vivono
rintanati in caverne e si cibano di carne umana!
Non senza
difficoltà, Zagor riesce a farsi accettare sia dagli uomini di Big George sia
dai predatori della Valle del Diavolo e a raggiungere Roy nelle caverne dei
mangia cadaveri, ormai totalmente impazzito. Roy. in realtà, non è il figlio di
Tom Goodbar ma solo un uomo della sua banda che sa dove è nascosto il bottino
di una rapina: Cico viene liberato e Roy uccide Goodbar per salvare Zagor.
La storia, che sembra
ispirarsi al film di fantascienza “1997 Fuga da New York”, pur se non
originalissima, si lascia leggere piacevolmente e introduce molti comprimari
ben caratterizzati.
Zagor si trova immerso
in un mondo surreale e primitivo, in cui sembrano riproporsi scenari da “alba
dei tempi”. I gruppi dei reclusi nella valle sembra quasi che rappresentino tre
diversi stadi di evoluzione dell’umanità: i cannibali, i cacciatori e gli
agricoltori; la qual cosa può fornire al lettore molti spunti di riflessione
sulla natura umana...
* * *
INFERNO BIANCO
Zagor e
Cico passano da Elmore per andare al villaggio dei Kutenai: un giovane
guerriero, Mano Nera, disapprova la politica di pace del capo Lancia Spezzata e
vuole mettersi sul sentiero di guerra. A Elmore, i nostri eroi incontrano anche
un vecchio amico, l’ingegner Robson, che offre loro un passaggio nel viaggio di
inaugurazione di una linea ferroviaria. Ma due finti ufficiali, alleati con
Mano Nera, si impadroniscono del treno.
Zagor lotta disperatamente contro i Kutenai,
raggiunge il treno, libera gli amici Robson e Cico, manda in fumo i piani dei
dirottatori del treno e sconfigge gli uomini di Mano Nera. Ma l’irrequieto
guerriero è ancora vivo e, pochi giorni dopo, quando i nostri si trovano nel
villaggio di Lancia Spezzata, tende loro un agguato. Tuttavia, gli spari
provocano una valanga che causa la morte di Mano Nera, salvando così Zagor e
Cico.
La storia è stata probabilmente ispirata a Toninelli da un film western
del 1975 poco conosciuto: “Io non credo a nessuno” (Breakheart Pass) con
Charles Bronson e Richard Crenna, in cui il protagonista si trova a dover sventare
un complotto teso a fornire agli indiani
di Mano Bianca dei fucili nascosti in casse di medicinali e trasportati su un
treno...
Qui l’avventura presenta una buona dose di azione ed uno Zagor
estremamente determinato e tenace, forse anche per via dei disegni di Pepe che,
come sempre, fornisce un rappresentazione molto “decisa” dell’eroe di Darkwood.
Gli avversari non sono certo memorabili, ma il personaggio di Mano Nera
è piuttosto ben caratterizzato. L’ingegner Robson, invece, si rivela purtroppo
essere poco più che un comprimario come tanti altri.