Il novantaquattresimo
numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura di Zagor nella Terra Maledetta, l'avventura completa "Tamburi di
morte", nonché le prime pagine della storia “Carovane combattenti”.
TERRA MALEDETTA
Ingiustamente
incolpata di aver compiuto una rapina, una compagnia di attori girovaghi scappa
nella misteriosa “Terra da cui non si torna”: nel loro carro c’è anche Cico,
addormentato! Zagor fa parte della posse che dà loro la caccia, ma non crede
alla colpevolezza dei saltimbanchi. Comunque, inseguiti e inseguitori si
trovano ad attraversare una terra maledetta, popolata da mostri, che tiene fede
al suo nome e richiede un pesante tributo di sangue.
Rospi
carnivori, enormi struzzi, deserti sterminati sono soltanto alcuni degli
ostacoli incontrati da Zagor e dagli uomini che la attraversano. Ma la prova
più difficile avrà per sfondo le Pietre Taglienti, dove il vero autore della
rapina (il vice sceriffo Luke) svelerà finalmente il suo volto...
A mio giudizio, questa
è una delle storie più riuscite di Toninelli, che presenta il classico tema
della valle misteriosa che cela orrori e misteri: un tema che, portato avanti
con sufficiente abilità, è sempre piacevole ritrovare.
Toninelli scrive un
bell’episodio, con una forte componente horror e splatter, e con uno Zagor
brillante come poche altre volte sotto la sua gestione... La trama è avvincente
e tiene con il fiato sospeso in più di una occasione (la scena dell’attacco
degli enormi rospi carnivori, la drammatica sequenza dell’attraversamento del
deserto in groppa agli struzzi giganti e l’inaspettato attacco dei mostri
nascosti sotto la sabbia) ed il finale è, tutto sommato, convincente.
Ben caratterizzati e
accattivanti i personaggi comprimari (il saggio e comprensivo Darnel, lo
sfortunato Bush, il povero sceriffo Trevor, il generoso Staggler).
* * *
I GUERRIERI DELLA CITTÀ SEPOLTA
Durante una battuta di caccia, un gruppo di indiani Hupa viene
attaccato da strani guerrieri che vestono armature in ferro: solo Lathan, il
figlio del capotribù, e un altro guerriero ne escono vivi. Questi guerrieri in
armatura fanno parte di un antico popolo, gli Hokonam, che molti anni prima si era scontrato con gli Hupa ed era stato
sconfitto, scomparendo per sempre.
Zagor e Cico sono casualmente ospiti nel villaggio degli Hupa, ragion
per cui Lathan chiede l’aiuto di Zagor per scoprire il nascondiglio degli Hokonam. Partiti alla ricerca nottetempo, i due scoprono che all’interno di
una enorme cavità vi è una grande città in pietra nella quale tutti obbediscono
ad un capo chiamato lo “Splendente”, il cui volto è coperto da una maschera.
Zagor e Lathan cadono in un agguato e quest’ultimo viene catturato; Zagor
riesce, però, a liberarlo ed insieme scoprono che lo “Splendente” con i suoi
uomini vuole attaccare il villaggio degli Hupa all’alba.
L’attacco va in fumo grazie a Zagor che
riesce ad avvertire il capo. Lo “Splendente” si dà alla fuga, Zagor lo insegue
e lo smaschera: scopre, così, che costui in realtà è Kuwrath, fratello di
Lathan, scacciato dal villaggio tempo addietro con l’accusa di sacrilegio. Egli
aveva scoperto l’accesso alla città nascosta degli Hokonam, aveva ucciso il vero “Splendente” e si era sostituito a lui per
vendicarsi della propria tribù.
In un attimo di distrazione Zagor volta le spalle a Kuwrath, che cerca
di colpirlo a tradimento. Fortunatamente in quel momento interviene Lathan che
lo uccide.
Alla fine della vicenda il vecchio capo Hupa offre al nuovo capo degli Hokonam di condividere i loro territori di caccia in pace e alla luce del
sole.
Un’avventura
che tratta di civiltà nascoste non è certamente una novità, ma l’idea in
questione, se ben sfruttata, può comunque dare buoni risultati (pensiamo a
tante avventure di Tex); Toninelli, invece, a mio parere, spreca questa occasione per
imbastire una trama tutta incentrata su una diatriba familiare (i due figli del
sakem degli Hupa, uno buono, l’altro cattivo) lasciando semplicemente sullo
sfondo la civiltà degli Hokonam.
Anche la
gestione dei personaggi non è memorabile: Zagor mostra spesso la corda, fino
alla disattenzione finale per la quale rischia stupidamente di perdere la vita;
Cico scompare praticamente subito dall’avventura, di due fratelli pellerossa
sono stereotipati nei loro ruoli…
I disegni di
Donatelli rendono invece molto efficacemente gli scenari della città nascosta.