L'ottantunesimo numero, che troverete
in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura di Zagor contro il Tessitore, nonché le prime pagine della storia “Terremoto
a Darkwood”.
IL
GRANDE COMPLOTTO
Zagor e
Cico si imbattono in Mycroft, un agente del servizio segreto britannico che muore
sotto i loro occhi dopo aver rivelato che il Tessitore, un misterioso criminale
giunto dall’Europa, ha intenzione di impadronirsi del potere assoluto in
America sfruttando i suoi agganci a livello politico ed economico, utilizzando
come sicari dei guerrieri Ninja. È stato proprio uno di questi ad “applicare” a
Mycroft il cosiddetto palmo vibrante, un colpo segreto che uccide a distanza di
tempo.
In seguito,
Cico e Zagor si scontrano con alcuni evasi dal carcere di New York, arruolati
proprio dal Tessitore, e con gli
invincibili guerrieri ninja, che colpiscono Zagor con la “morte che giunge dopo”, il palmo vibrante: possono passare giorni, o settimane, ma lo
Spirito con la Scure è destinato prima o poi a morire, tra atroci tormenti...
Accordatisi
con il colonnello Claymoore, Zagor e Cico si fanno rinchiudere nel carcere
newyorkese di Fort Concrete,
detto “la Porta dell’Inferno”, dove il Tessitore recluta i suoi uomini e la
vita è durissima. Aiutati a evadere da un uomo dell’organizzazione criminale, i
nostri eroi vengono sottoposti a terribili prove per essere ammessi a farne
parte!
Un tale
Smith conduce Zagor e Cico al cospetto del Tessitore (un misterioso individuo
incappucciato) che commissiona loro un attentato dinamitardo. Zagor, però,
riesce a distruggere il covo del nemico e ad uccidere i suoi ninja (tra cui
quello che lo aveva colpito col palmo vibrante, eliminandone così gli effetti
letali).
Il
Tessitore riesce a fuggire (scopriamo che in realtà era proprio l’anonimo
Smith) ma i suoi piani di conquista sono per il momento debellati.
Un storia
veramente bella... nonostante Zagor utilizzi troppo il cavallo (anziché andare
come sua abitudine a piedi) e nonostante una grossa (a mio parere) incongruenza
nella sceneggiatura di Alfredo Castelli: non mi sembra plausibile che Zagor
risulti essere un perfetto sconosciuto in un villaggio a sole 10 miglia dalla Foresta
di Darkwood!!!
Davvero
angosciante per me, lettore dell’epoca, cercare di vedere come Zagor si sarebbe
liberato della “maledizione” del palmo vibrante....
Splendide le
tavole di Donatelli!!!