mercoledì 6 luglio 2022

Il Forum SCLS intervista gli autori di “Flash/Zagor: La scure e il fulmine”

 Se ne cominciò a parlare a Lucca Comics & Games nel 2018: era stato programmato un team-up tra Zagor e Flash, il velocista scarlatto della DC Comics!!!

Poco più di due anni dopo, nelle fumetterie fu disponibile un volumetto di 32 pagine dal titolo “Flash/Zagor n. 0 - La scure e il fulmine” di Mauro Uzzeo e Giovanni Masi (sceneggiatura) e Davide Gianfelice (disegni), edito con due copertine diverse che, unite insieme, formavano un’unica immagine che omaggiava quella della cover storica di The Flash #123 del 1961 (guarda caso, anno di nascita dello Spirito con la Scure).

Nel marzo 2021 è quindi uscito in edicola un albo con il medesimo titolo, nel classico formato bonelliano, di ben 112 pagine e contenente 4 storie a fumetti. Oltre all’avventura già citata “La scure e il fulmine”, che fungeva da prologo alla storia vera e propria, l’albo - interamente a colori – proponeva la storia “Flash dei due mondi”, in cui Barry Allen incontra per la prima volta il Flash originale, Jay Garrick, e la prima apparizione del Re di Darkwood, ripresa dall’indimenticabile “Zagor racconta…”. A completare il menu, “Paura”, un episodio moderno che vedeva Flash alle prese con il letale Gorilla Grodd, le copertine originali delle storie raccolte in questa antologia e un apparato redazionale.

Finalmente, dal mese di marzo di quest’anno è disponibile in libreria e fumetteria il volume cartonato di 160 pagine (con cover regular di Davide Gianfelice e cover variant di Gabriele Dell’Otto) “Flash/Zagor: La scure e il fulmine” che contiene, oltre al prologo già più volte pubblicato, la storia vera e propria che vede Flash e Zagor allearsi contro alcuni dei rispettivi nemici per salvare entrambi i loro mondi.

Grazie a Giovanni Boninsegni, responsabile dell’ufficio stampa della Sergio Bonelli Editore, gli Amministratori del Forum www.spiritoconlascure.it (Raul Calovini, Ivano Carzaniga e il sottoscritto) hanno avuto la possibilità di porre alcune domande a Mauro Uzzeo e Giovanni Masi, autori del soggetto e della sceneggiatura di questo team-up.

Ecco alcuni estratti dell’intervista che ne è scaturita, che potete trovare integralmente a questo link del Forum SCLS.

* * *

Cominciamo col chiedere loro: perché proprio Mauro Uzzeo, Giovanni Masi e Davide Gianfelice per realizzare questo incontro epocale?

Mauro Uzzeo > Il perché di Davide Gianfelice è presto detto: non poteva esserci scelta migliore. In un progetto così delicato che vede per la prima volta uniti gli eroi dell’universo Bonelli con quelli dell’Universo DC serviva necessariamente un disegnatore straordinario che potesse garantire però, a entrambi le case editrici, il massimo rispetto e la massima cura verso i loro personaggi. E Davide in questo rappresenta un unicum irrinunciabile perché se è vero, da un lato, che da oltre quindici anni è un disegnatore in forze alla Sergio Bonelli Editore e quindi ne ha appreso e messo in pratica tutte le regole editoriali che vanno da un determinato tipo di impostazione della pagina, alla narrazione, fino al tenere conto che di un certo tipo di realismo nella messa in scena, dall’altro lato è anche un autore che lavora regolarmente per il mercato statunitense e che, per la DC Comics, ha già disegnato proprio Flash! Questo significa che ha già “risolto” tutte quelle problematiche cui un artista va incontro la prima volta che ha a che fare con un personaggio dalla così grande vita editoriale. Per The Flash, la DC Comics, vuole una messa in scena estremamente spettacolarizzata, come se ogni singola pagina fosse un blockbuster multimilionario, e pretende una sintesi estremamente dinamica che faccia letteralmente esplodere il personaggio dalla pagina. Tutto questo, Davide, aveva già imparato come farlo. Per questo motivo non potevamo essere più felici di avere lui a bordo perché sapevamo che avrebbe realizzato un lavoro straordinario facendo felici tanto le due Case Editrici quanto i fan di entrambi i personaggi! Per quanto riguarda invece il coinvolgere me e Giovanni, dovreste chiederlo al Direttore Michele Masiero e alla redazione… per qualche motivo devono aver pensato che eravamo le persone giuste per dare vita a questa stramba storia. Speriamo, ora che il volume è uscito, che la fiducia che ci hanno concordato sia stata ben riposta!


Conoscevate bene entrambi i personaggi oppure avete dovuto documentarvi a fondo per prepararvi a quest’opera?

Mauro Uzzeo > Io ho LETTERALMENTE imparato a leggere con Zagor e ne conosco la storia a memoria, ma sapevo davvero molto poco di Flash. Al contrario, Giovanni era preparatissimo sul velocista scarlatto ma di Zagor aveva letto solo gli albi più importanti. Quindi, semplicemente, una volta saliti a bordo, ci siamo presi qualcosa più di cinque mesi solo ed esclusivamente per STUDIARE. Io ho recuperato tutti gli albi di Flash usciti dal 1986 (anno della famosissima Crisi sulle terre infinite che ha ridefinito il personaggio) a oggi e li ho letti tutti, imparando prima a conoscere poi ad amare tanto Wally West quanto Barry Allen e tutta la allegra Flash Family. E Giovanni, di par suo, ha letto tutte le storie di Zagor partendo da quella famosa Foresta degli agguati e arrivando fino all’ultimo albo presente in edicola. Questo perché ci eravamo imposti una regola: tutti gli elementi necessari per realizzare il team-up avrebbero dovuto già essere presenti all’interno delle due serie. Niente Elseword, quindi, e niente What-if, niente stravolgimenti della continuity dei due personaggi. Tutto doveva svolgersi all’interno delle rispettive realtà che vivono mensilmente affinché un incontro così apparentemente strampalato, si rivelasse invece assolutamente naturale.

Quale tipo di supervisione avete avuto da parte delle due case editrici? Avete dovuto tornare sui vostri passi per delle scelte narrative che non sono state condivise?

MU > In questo, “l’aver fatto i compiti”, ci ha aiutato molto. Il soggetto che abbiamo consegnato, prima di tutti a Moreno Burattini affinché gli riconoscesse il timbro di qualità Zagoriana D.O.C. (ammetto che se Moreno ce l’avesse bocciato, avremmo fatto un totale retro-front e saremmo ripartiti da capo!) poi a Michele Masiero perché ne approvasse le dinamiche narrative e le ritenesse giuste per rappresentare Zagor e la Sergio Bonelli Editore anche nei riguardi del pubblico statunitense e infine, appunto, lo abbiamo sottoposto agli editori DC. Anche lì, sorprendentemente l’approvazione è arrivata immediatamente. Ci hanno richiesto un cambiamento relativo unicamente alla presenza di un personaggio storico della serie di Flash che, a causa di uno dei loro ciclici rebooth, non era ancora tornato in scena e quindi preferivano tenerlo fuori dalla storia. La cosa però non ha causato alcun cambiamento interno. Sia Bonelli che DC poi, sono stati presentissimi anche in fase di revisione disegni e colori e, soprattutto, in quella dei dialoghi. È stato un bel lavoro di squadra!

Cosa accomuna questi due eroi, apparentemente così diversi tra loro?

GM > Una delle cose che più abbiamo cercato all'inizio mentre studiavamo i due personaggi era di rispondere a questa domanda: che cosa si sarebbero detti Flash e Zagor seduti intorno al fuoco in una classica scena da bivacco come tantissime ce ne sono in Zagor. Questo perché per noi era importante che questo incontro non fosse solo tra due eroi, tra i poteri di Flash e le abilità di Zagor, ma che fosse un incontro tra due personaggi che noi amiamo, tra Barry Allen e Patrick Wilding e il loro modo di vedere il mondo, il loro modo di confrontarsi con le avversità, il loro modo di affrontare i rispettivi avversari e di proteggere gli innocenti che incontrano sul loro cammino. Personalmente, per me è stato chiaro che i due avevano qualcosa da dirsi quando ci siamo accorti che i due sono personaggi che sorridono. Una volta che ti hanno salvato la vita, ti sorridono e ti aiutano anche “dopo”. Flash ti porta addirittura la pizza perché così ti passa lo shock. Zagor è comunque un personaggio molto conviviale che a fine avventura spesso si ritrova con le persone che hai aiutato intorno a un fuoco. Questo per noi è molto importante perché due personaggi così, qualcosa da dirsi ce l'avevano eccome.

MU > con questa storia volevamo proprio far capire che i punti di contatto tra questi due character sono molti di più di quanto si possa pensare. Prima di tutto sono due eroi figli della “Silver Age” del fumetto, quell’era in cui l’eroe era ancora puro, senza paura anche se con qualche piccola macchia. L’era che anticipa quella revisionistica e cupa degli anni 70/80 ma che inizia a porre l’eroe classico di fronte ai primi grandi dubbi e Zagor, se vogliamo, è un po’ l’eroe simbolo di questo discorso. Indossano casacche colorate con simboli chiari e inequivocabili. Sono evidentemente al servizio del bene e lo fanno sempre col sorriso sulle labbra, e entrambi sono segnati da una tragedia che ne ha tracciato il cammino. Non la classica “morte dei genitori”, ma qualcosa di più identificativo: la morte della figura materna per una colpa apparentemente legata a quella paterna. Non è una cosa da poco e infatti anche nel volume, i due si confrontano su questo aspetto. L’elemento però che almeno per me rappresenta il punto d’incontro assoluto tra i due personaggi è la loro natura “popolare”, vicina alla gente. Mi spiego meglio. Superman vola alto nel cielo, Batman si nasconde tra le ombre nella notte. E Flash? Lui corre tra la gente. È quello che ha sempre fatto e gli abitanti di Central City glielo riconoscono. In casa Bonelli, invece, Dylan Dog odia l’idea di uscire anche solo di casa e quando lo fa combatte contro gli zombi, Tex corre a cavallo per il Texas coi suoi pard, e Zagor? Zagor percorre l’America a piedi (o saltando tra le liane) col suo Cico e i due si muovono passando per le case degli amici, per i raduni dei trapper, saltando a bordo delle navi guidate dai suoi fedelissimi compagni d’avventura. Entrambi sono eroi “della gente”, che non hanno mai perso il contatto e la vicinanza con le persone e questa mi sembra una caratteristica importante e bellissima.

Non temete che i lettori zagoriani possano trovarsi spiazzati dalla presenza nella storia di alcuni nemici storici di Flash che non conoscono? E, naturalmente, lo stesso dicasi per i lettori di Flash che si avvicinassero per la prima volta al mondo zagoriano?

GM > Sapevamo che avere i due nostri eroi protagonisti avrebbe comportato anche avere i loro avversari nell’avventura. Ma più che un problema, abbiamo cercato di trasformarlo in un’occasione per far conoscere i nemici storici dei rispettivi personaggi a chi magari non li leggeva. Abbiamo una doppia splash con alcuni dei cattivi storici di Zagor, abbiamo i due avversari principali della vicenda che spesso interagiscono, abbiamo una carrellata dei Rogues di Flash… lo ammettiamo, ci siamo divertiti da matti a usare tutti questi personaggi negativi incredibili!

Zagor a Central City o Flash a Darkwood, qual’è per voi è la sfida più intrigante?

GM > Zagor a Central City sarebbe stata una storia incredibile, ma avrebbe completamente stravolto la narrazione, perché ovviamente Zagor avrebbe dovuto “imparare a conoscere” il mondo moderno. Quindi ci siamo orientati su Flash a Darkwood, sia perché la foresta di Zagor è un posto a dir poco incredibile, pieno di spunti narrativi, sia perché, per chi ha letto il volume, alla fine un po’ di Central City a Darkwood l’abbiamo portata…

Una domanda di “gossip”: ma è vero che Mauro Uzzeo ha chiamato suo figlio Zagor? 

MU > Colpevole, vostro onore! Ma permettetemi una piccola specifica. Il suo vero nome è Giuseppe Zagor Uzzeo (senza virgole), perché con la mamma, abbiamo scelto di dargli il nome dei nostri due eroi preferiti, per lei era suo nonno Giuseppe, per me, quello con cui ho imparato a leggere, con cui sono cresciuto e che mi ha insegnato tutto quello che so sul valore del dubbio, del coraggio e della giustizia.

Domanda impegnativa…: chi preferite tra Zagor e Flash, e perché?

GM > Ah, ma non si può rispondere! Ormai con Mauro scherziamo sempre che ci piacciono talmente tanto entrambi, li abbiamo studiati così tanto, che siamo pronti per una serie regolare con loro due come protagonisti fissi!

Dite la verità: state già lavorando su un seguito della storia?

GM > Ne abbiamo in testa decine! Ma purtroppo, non siamo noi a decidere se vedranno mai la luce o meno. Ma se il volume dovesse andare bene… mai dire mai!

Ultima domanda: perché un lettore zagoriano “classico” dovrebbe leggere anche questa storia?

MU > Per tanti motivi. Prima di tutto perché è un incontro letteralmente epocale e quindi, anche solo per curiosità, qualora non lo avessimo scritto noi, da Zagoriano di ferro, io non me lo sarei mai lasciato sfuggire. Poi perché abbiamo provato a condensare in un’unica storia, tutto l’amore che proviamo per questo personaggio e la riconoscenza che sentiamo verso tutti gli autori che da quella prima mitica striscia lo hanno traghettato fino a oggi. Abbiamo letteralmente infarcito il volume di omaggi allo Zagor di Guido Nolitta e all’arte del maestro Ferri, ma allo stesso tempo ci sono rimandi anche alle storie e ai personaggi inventati da Alfredo Castelli, Tiziano Sclavi, Marcello Toninelli, Ade Capone, Mauro Boselli, Moreno Burattini e Jacopo Rauch. Il risultato finale è… un gioco. Una piccola lettera d’amore che speriamo possa essere divertente per gli Zagoriani (che immagino riconosceranno immediatamente tutte le varie strizzate d’occhio), per i lettori di Flash ma anche, lo dico con la massima sincerità, per quei giovani e giovanissimi lettori che magari, come noi da piccoli restammo a bocca aperta davanti ai volumi corno che celebravano il primo incontro tra Superman e L’Uomo Ragno, oppure di fronte ai primi team-up di casa Bonelli, possano scoprire con questa storia quanto siano divertenti e straordinari ancora oggi due personaggi come Zagor e Flash.

                        Cari Mauro e Giovanni, grazie mille per la vostra disponibilità! A presto!

 

4 commenti:

  1. Ho letto il volume e ci ho trovato tutte le caratteristiche che gli autori volevano inserire: bravi!
    A mio parere alla fine non è propriamente un team-up tra Zagor e Flash, piuttosto la vedo come una storia di Zagor con Flash ospite.
    Storia di Zagor ma con una narrazione perfettamente in stile comics book: non ho trovato nulla di bonelliano nello storytelling. Magari per un lettore tradizionalista questo rende l'avventura poco canonica, per me (che sono cresciuto coi supereroi) invece è il punto di forza.

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  2. Mi pare di capire che la storia in America debba ancora uscire. Quando avverrà, mi piacerebbe sapere quale riscontro che ha avuto.

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    1. Anch'io sono curioso di sapere come verrà accolta dal pubblico statunitense...

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