All’inizio del mese di settembre è uscito in edicola il nono numero della collana trimestrale intitolata Le grandi storie Bonelli, il cui scopo è quello di ripresentare alcune storie contemporanee (ma già divenute dei “classici”) della casa editrice in singoli volumi integrali.
Già i numeri 1, 2 e 7 avevano riproposto le storie zagoriane Comancheros, Fratelli di sangue e L’uomo con il fucile; ora è la volta de Le sette città di Cibola, avventura uscita nei mesi di febbraio/marzo/aprile 1995 scritta da Mauro Boselli e disegnata da Alessandro Chiarolla, pubblicata originariamente sui numeri 355/357 della collana Zagor Gigante nel corso di quella che è comunemente conosciuta come la “seconda Odissea Americana”.
Partiti dalla California, Zagor e Cico vagano sotto il sole accecante del deserto dell’Arizona. Sono soccorsi dagli indiani Hopi e fanno conoscenza con lo sciamano Masewi e con sua figlia, la bella Shumavi. Masewi parla loro di Pahana, il fratello bianco degli Hopi, colui che ha insegnato agli Anasazi (gli antenati degli Hopi) la strada della pace. E racconta delle leggendarie Sette Città di Cibola, che fanno gola ad alcuni spietati uomini bianchi…
Il villaggio Hopi viene attaccato dai predoni Navajos capeggiati dal fiero Nakai, ma l’intervento di Zagor riesce a scongiurare la minaccia. Pochi giorni dopo i Navajos di Nakai, alleatisi con il governatore dell’Arizona don Emiliano Sombra e con don Diego de Coronado, rapiscono Shumavi e Masewi per costringere quest’ultimo a portarli alle leggendarie Città di Cibola: lì i Navajos vogliono recuperare le loro Tavole Sacre, mentre i due bianchi vogliono scoprire l’ubicazione delle Sette Città per saccheggiarne le favolose ricchezze.
Zagor, Cico e un manipolo di guerrieri Hopi si gettano sulle tracce dei rapitori, ma il viaggio verso le Sette Città è arduo e faticoso e terribili guardiani le proteggono!
Alla fine giungono tutti alla città dai tetti d’oro, l’ultima e la più importante delle Sette Città di Cibola, dove avviene la resa dei conti: la cupidigia di don Emiliano e don Diego viene punita dalla sofisticata tecnologia degli Anasazi, mentre Nakai, che si è innamorato della bella Shumavi, comprende i suoi errori e passa dalla parte di Zagor. Nakai viene perdonato dal consiglio degli anziani Hopi, riceve le Tavole Sacre e sposa Shumavi.
Ho riletto con piacere questa storia bella e appassionante, con elementi alla "Indiana Jones" (trabocchetti, meccanismi nascosti, etc.) che la rendono ancora più epica. I tranelli da superare nelle varie città sono originali, subdoli, spettacolari e suggestivi. Bellissimo anche l'inseguimento attraverso le sette città abbandonate.
L'avventura, poi, unisce l'accuratezza antropologica (la tribù degli Hopi) con un sottofondo di fanta-archeologia misteriosa. Il tutto con uno Zagor carisamtico e un Cico divertente ma non pasticcione, attorniati da tantissimi personaggi ottimamente caratterizzati (lo stregone Masewi; la bella Shumaei; il predone navajo - poi redento - Nakai, carico di onore e coraggio; l'uomo di scienza don Diego, ossessionato dal sapere e dal potere supremi; il corrotto governatore don Emiliano). I dialoghi di Mauro Boselli, inoltre, sono fantasiosi ed evocativi.
I disegni sono di Alessandro Chiarolla, all’epoca esordiente sulla serie ma professionista del fumetto sin dal 1960, il cui stile classico e sapientemente dinamico trova nelle atmosfere di Zagor la sua dimensione migliore. Qui realizza delle tavole stupende, con una serie di inquadrature davvero mozzafiato.
La citazione finale del futuro capo bianco dei Navajos è la classica ciliegina sulla torta di una storia fantastica che, fate bene attenzione!, troverà un ardito collegamento nella storia di Tex La fonte della giovinezza di Giusfredi & Civitelli che verrà pubblicata in un cartonato a colori in edicola il 16 settembre 2023.
Ciao baltorr la ricordo bene la storia all'epoca la seconda parte della storia la lessi appena uscito da un ricovero in ospedale dove mi diagnisticarono l epilessia . È stato un periodo complicato ma allietato dalla lettura di zagor . Sono contento che sia stata riproposta e sono curioso di leggere la storia di giusfredi e civitelli che in qualche modo si ricollega a questa bellissima avventura un saluto da Matteo Agostini
RispondiEliminaGrazie Matteo per il tuo commento! A presto!
RispondiEliminaUna delle mie preferite. Il prologo…😱 come detto, avventura suggestiva ed avvincente. All’ epoca “scioccò” vedere Zagor contro… le sette cittá davvero affascinanti. Chissà se per il design dell’ ultima si sono ispirati ad “Esteban e le sette città d’ oro”. I dialoghi tra Shumaei e Nakai sono pungenti e mai melensi. Così come brillanti quelli di Masewi.
RispondiEliminaQuella della gara una gag di Cico davvero divertente.🤣
Don Emiliano e Don Diego cattivi funzionali e ben caratterizzati.
Avventura che doveva essere un unicum e che finirà per diventare una mini saga all’ interno della serie che alla lunga fará storcere, non a torto, il naso ad alcuni.
Unico neo, le correzioni ogni tanto di Pepe sul volto di Zagor che forniscono un effetto straniante al resto dei disegni di Chiarolla. Addirittura apportò una modifica anche nella copertina del n. 355.😮